Rassegna Stampa

25 ottobre 2021

Il Pil e la botta sulle pensioni. E a pagare saranno i contribuenti

Fonte: ilgiornale.it

Una legge del 2015 potrebbe impedire la creazione di un tasso negativo: dopo aver colmato il divario fino a 0, lo Stato si rivarrà sui contribuenti tramite il computo delle rivalutazioni negli anni successivi

La botta economica della crisi originatasi nel 2020 con l’inizio della “pandemia” e le restrizioni imposte dal governo italiano è in procinto di abbattersi sulle pensioni, specie su quelle di chi lascerà il mondo del lavoro a partire dal prossimo anno: saranno dunque i nuovi assegni ad essere colpiti e non quelli già in essere

A pesare sarà il tasso di capitalizzazione della quota contributiva della pensione, connesso strettamente all’andamento del Pil in un periodo precedente di 5 anni. Nonostante questo lungo arco di tempo, sarà sufficiente il tonfo del Pil nel 2020 (9%) a produrre un tasso negativo, ovvero lo 0,0215%. Solo una legge del 2015, quando si verificò un caso simile, potrebbe fare in modo che la rivalutazione del montante non resti negativa e causi di conseguenza una decurtazione del totale dei contributi versati dal lavoratore proprio prima della sua trasformazione in rendita.

25 ottobre 2021

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