Rassegna Stampa

01 dicembre 2022

Il diritto negato alla salute

Fonte: repubblica.it

Il servizio sanitario nazionale non funziona più: definanziamento e differenza fra regioni sono le principali ragioni

Esiste ancora il Servizio sanitario nazionale? Con i cittadini costretti a pagare di tasca propria visite ed esami necessari, magari richiesti di gran carriera da un oncologo, da un cardiologo, da un neurologo che ha accertato una patologia in atto; se la differenza tra la vita e la morte, tra lo star bene e il soffrire è la disponibilità economica, come ha raccontato Repubblica ieri, possiamo ancora parlare di un servizio gratuito e universale? Mentre cresce la montagna di soldi che noi spendiamo per curarci (arrivata a 37 miliardi di euro l’anno scorso), ma calano i quattrini messi a disposizione per far funzionare la macchina pubblica (dal 2010 l’aumento del fondo, 0,9% l’anno, è ben più basso di quello dell’inflazione), possiamo ancora dire che il mandato costituzionale è rispettato? Stiamo male, il dottore ci dice perché, ma le/gli servono altri accertamenti, le/gli serve il parere di uno specialista capace di indirizzarci a una cura per il nostro tumore, per il nostro cuore che non ce la fa più. Poi serve un chirurgo, magari un radioterapista; servono le cure. E il bello è che lì, negli ospedali pubblici, i migliori senza se e senza ma, potremmo trovare una soluzione. Grazie a questo straordinario strumento di solidarietà collettiva che è il Ssn, il simbolo stesso della coesione sociale, il luogo dove chi soffre trova risposte, grazie alla fiscalità generale, ovvero a tutti noi; perché in quell’essere umano che soffre ci riconosciamo tutti, mortali e in balia dei capricci della biologia

01 dicembre 2022

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