Rassegna Stampa

08 settembre 2021

Il Covid-19 anticipa la pensione

Fonte: italiaoggi.it

Il Covid anticipa la pensione: si potrà smettere prima di lavorare (ossia non «più tardi», come programmato) e con assegni più pesanti. L’elevato numero di morti ha causato un brusco calo della «speranza di vita» che, nell’anno 2020, si è ridotta a 82 anni

Il Covid anticipa la pensione: si potrà smettere prima di lavorare (ossia non «più tardi», come programmato) e con assegni più pesanti. L’elevato (purtroppo) numero di morti per la pandemia, infatti, ha causato un brusco calo della «speranza di vita» che, nell’anno 2020, si è ridotta di 1,2 anni, attestandosi a 82 anni: 79,7 anni per gli uomini e 84,4 per le donne. La nuova «speranza di vita» frenerà la corsa all’innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia in atto, con un mini «recupero» di tre mesi nel biennio 2023/2024, quando il pensionamento resterà a 67 anni come oggi; salirà poi di due mesi, anziché sei, negli anni 2025/2026; e infine si assesterà nel 2033 a 68 anni e 2 mesi, come previsto prima del Covid. Parallelamente, la nuova «speranza di vita» inciderà anche sui «coefficienti di trasformazione» che servono a determinare l’importo di pensione spettante: il prossimo adeguamento, nell’anno 2023 calcolato sulla mortalità 2020, riporterà i coefficienti ai livelli dell’anno 2013.

08 settembre 2021

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