Rassegna Stampa

08 maggio 2020

Identikit di un assassino: i complessi meccanismi biologici di SARS-CoV-2

Fonte: lescienze.it

Ricercatori di tutto il mondo stanno lavorando per ricomporre, pezzo per pezzo, il puzzle del virus alla base della pandemia di COVID-19: in che modo agisce, da dove è venuto e come potrebbe evolvere in futuro. E sono ancora senza risposta pressanti domande sulla sua origine

Nel 1912, alcuni veterinari tedeschi si interrogavano perplessi sul caso di un gatto febbricitante dall’enorme ventre rigonfio. Oggi si pensa che quello sia stato il primo esempio riportato nella letteratura scientifica della capacità dei coronavirus di debilitare le proprie vittime. A quei tempi i veterinari non lo sapevano, ma c’erano anche coronavirus che causavano bronchiti nei polli, e una malattia intestinale che uccideva quasi tutti i porcellini sotto le due settimane di età.

Il collegamento fra questi agenti patogeni fu scoperto solo negli anni sessanta, quando in Gran Bretagna e negli Stati Uniti alcuni ricercatori isolarono due virus che provocano il raffreddore comune negli esseri umani e che sono dotati di strutture di forma simile a una corona. Gli scienziati notarono ben presto che i virus identificati negli animali malati avevano la stessa struttura ispida, costellata di protuberanze proteiche spinose, o spicole. L’aspetto al microscopio elettronico somiglia a quello di una corona solare, e per questo i ricercatori coniarono, nel 1968, il nome “coronavirus” per l’intero gruppo.

08 maggio 2020

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