Rassegna Stampa

22 gennaio 2025

Fuga dalla Calabria: 13 medici per 159 posti e i dottori cubani tengono in vita i reparti

Fonte: ilsole24ore.com

In una sanità che sta letteralmente implodendo, la mancanza di personale compromette l’intero sistema regionale

Non è bastato il ritorno della gestione del piano di rientro nelle mani del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Nemmeno l’approvazione dei bilanci di asp e ospedali, che prima praticavano la contabilità orale. Men che meno hanno dato linfa alla sanità calabrese i nuovi bandi di assunzione: agli avvisi per 159 posti in emergenza-urgenza, hanno aderito in tredici. E non si sa ancora quanti effettivamente accetteranno. Una prospettiva che preoccupa Occhiuto, che intanto ammette: «Abbiamo difficoltà a reperire personale medico in Calabria. Facciamo bandi ogni mese. Per le guardie mediche ce ne servono 574». Certo, è caccia ai medici (e agli infermieri) in tutta Italia, in Veneto, in Campania, in Alto Adige. Ma in Calabria è peggio: in una sanità che sta letteralmente implodendo, la mancanza di personale compromette l’intero sistema regionale.

Il balzo (apparente?) dei Livelli essenziali di assistenza
Al momento, in Calabria, non dà segnali di cambiamento neanche il nuovo ente di governance della Sanità (Azienda Zero). E l’annunciato riordino della rete ospedaliera – con interventi previsti per 600 milioni di euro – ancora non migliora in modo tangibile la situazione: molti calabresi continuano a curarsi fuori regione. Almeno quelli che non rinunciano del tutto alle cure. Eppure, apparentemente migliorano i Lea, i livelli essenziali di assistenza: lo segnala l’ultimo report di Agenas su prevenzione, territorio e assistenza ospedaliera.

22 gennaio 2025

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