Rassegna Stampa

14 luglio 2021

Ferri: «Occhio alla variante Delta»

Fonte: sanitainformazione.it

La nuova variante Delta di SARS-CoV-2, identificata per la prima volta ad ottobre 2020 in India e segnalata ad oggi in 98 paesi, sta disegnando una nuova fase della pandemia Covid-19 nell’era post-vaccinazione a causa di una trasmissibilità aumentata dal 40 al 60% rispetto alla variante Alfa (B1.1.7 o inglese), capacità di evadere il sistema immunitario e resistenza ai vaccini. É divenuta la variante più comune in India, Gran Bretagna e Stati Uniti e sta gradualmente sostituendo le varianti precedenti in molti paesi europei. In Gran Bretagna, a metà giugno 2021, ha rimpiazzato quasi totalmente (90%) la variante Alfa, mentre negli Stati Uniti secondo stime del CDC rappresenta il 51,7% delle infezioni da coronavirus.

Ma ciò che preoccupa è il dato inglese del Public Health England (PHE) secondo cui nelle popolazioni non vaccinate, in assenza di precauzioni, il numero riproduttivo R della variante Delta può arrivare fino a otto (un fattore chiave che spiega la catastrofica epidemia indiana degli ultimi mesi). Il tasso di letalità in caso di infezione è di circa lo 0,1%, simile all’influenza stagionale: un pericolo comunque gestibile, mentre uno studio scozzese pubblicato su Lancet ha dimostrato un aumento del 85% del rischio di ospedalizzazione della variante Delta rispetto alla Alfa.

14 luglio 2021

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