Rassegna Stampa

29 marzo 2022

Dati fermi al 2019: aggiornarli per una corretta programmazione e una maggiore equità

Fonte: sanita24.ilsole24ore.com

In due anni di pandemia è stato sviluppato un importante sistema di produzione di dati aggiornati sulla diffusione del Covid-19 e sulla capacità di risposta del Servizio sanitario nazionale ai bisogni delle persone contagiate e agli interventi di prevenzione.

Solo per fare alcuni esempi abbiamo potuto contare su una conferenza settimanale del Cts, su un rapporto settimanale del Cts, una dashboard giornaliera del ministero della Salute e della Protezione civile, un report quotidiano dell’Iss (epicentro), un cruscotto sull’andamento delle vaccinazioni nelle regioni, un portale covid-19 dell’Agenas, …
È decisamente diverso, invece, il quadro delle informazioni pubbliche sullo stato dell’assistenza garantita ai pazienti “non Covid”, a partire dalle persone con malattie croniche.
Su questo, i dati pubblicati e accessibili a ogni cittadino sono ancora troppo pochi e decisamente vecchi, a eccezione di quelli relativi ai consumi e alla spesa farmaceutica (aggiornamento costante e periodico) e a quelli dell’Osservatorio nazionale Screening sui programmi di screening organizzati (dati al 2021).

Un primo e importante esempio della criticità di dati aggiornati non disponibili è rappresentato dal Nuovo Sistema di Garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (Nsg).
Il Nsg, si legge sul sito del ministero della Salute, «è lo strumento che consente, con le numerose informazioni a oggi disponibili sul Nuovo sistema informativo sanitario (Nsis), di misurare secondo le dimensioni dell’equità, dell’efficacia, e della appropriatezza che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza».
In altre parole, è lo strumento per misurare la capacità delle Regioni di garantire l’effettività e l’equità del diritto alla salute nel nostro Paese.

29 marzo 2022

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