Rassegna Stampa

03 dicembre 2021

Cosa sappiamo su Omicron, e cosa possiamo aspettarci

Fonte: scienzainrete.it

Lo scorso venerdì l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha designato la variante B.1.1.529 del SARS-CoV-2 come variant of concern, variante preoccupante e gli ha assegnato la lettera greca Omicron. È stata rilevata per la prima volta in una manciata di campioni prelevati l’8 novembre nella provincia del Gauteng in Sudafrica, dove è in corso un rapido aumento dei casi. Oltre all’accelerazione del contagio, la variante preoccupa per il gran numero di mutazioni presenti nel suo genoma, più di 50. Oltre 30 di queste si trovano sulla parte dell’RNA virale che determina la forma della proteina spike del virus, quella responsabile per l’ingresso del virus nelle cellule dell’ospite, e che rappresenta il bersaglio degli anticorpi prodotti in seguito all’infezione o alla vaccinazione. La variante Omicron è stata rilevata in una serie di stati dell’Africa meridionale e poi in diversi paesi del mondo, compresi quattro casi in Italia originati da un cittadino residente in Campania rientrato da un viaggio in Mozambico che ha poi contagiato i suoi familiari e altri conoscenti.

Stando ai dati del National Institute for Communicable Diseases del Sudafrica (NCID), nella provincia del Gauteng, che comprende le città di Johannesburg e Pretoria, i casi diagnosticati nella settimana dal 26 novembre al 2 dicembre sono quasi quintuplicati rispetto alla settimana dal 19 al 25 novembre, passando da 5 500 circa a 26 600 circa. Nella settimana ancora precedente, quella dal 12 al 18 novembre, i nuovi contagi erano stati circa 1 300.

03 dicembre 2021

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