Rassegna Stampa

18 settembre 2020

Coronavirus: oltre metà guariti soffre stanchezza persistente

Fonte: Agi

Indipendentemente dalla gravità della malattia, oltre la metà dei pazienti guariti dal Covid-19 mostra stanchezza persistente. Questo è quanto emerso da uno studio del St James’s Hospital e del Trinity Translational Medicine Institute di Dublino, Irlanda. I risultati verranno presentati in occasione della conferenza “European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases” (Escmid) che si terrà virtualmente dal 23 al 25 settembre. Poiché la pandemia globale di Covid-19 continua a crescere in tutto il mondo, cresce anche il numero di pazienti che si stanno riprendendo e che continuano a riportare problemi post-infezione.

“La stanchezza è un sintomo comune in coloro che presentano un’infezione sintomatica da Covid-19. Sebbene le caratteristiche con cui si presenta l’infezione da SARS-CoV-2 siano state ben descritte, le conseguenze a medio e lungo termine dell’infezione rimangono ancora inesplorate”, spiega Liam Townsend, autore dello studio.

“In particolare, è stata sollevata la preoccupazione che SARS-CoV-2 abbia il potenziale di causare affaticamento persistente, anche dopo che le persone infette si sono riprese dal Covid-19. Nel nostro studio, abbiamo esaminato – continua – se i pazienti che si stavano riprendendo dall’infezione da SARS-CoV-2 rimanessero affaticati dopo il loro recupero fisico e per vedere se c’era una relazione tra affaticamento grave e una varietà di parametri clinici. Abbiamo anche esaminato la persistenza dei marker di malattia oltre la risoluzione clinica dell’infezione”. Gli autori hanno utilizzato una scala comunemente usata per determinare l’affaticamento nei pazienti guariti, chiamata Chalder Fatigue Score (CFQ-11). Hanno anche esaminato la gravità dell’infezione iniziale del paziente (necessità di ricovero) e anche le loro condizioni preesistenti, inclusa la depressione. Gli studiosi hanno anche esaminato vari marcatori di attivazione immunitaria, come la conta dei globuli bianchi, i livelli di proteina C-reattiva e di interleuchina-6, ecc. In totale lo studio ha coinvolto 128 partecipanti con un’età media di 50 anni reclutati consecutivamente in media 10 settimane dopo il recupero clinico dall’infezione SARS-CoV-2. Ebbene, dai risultati è emerso che il 52, 3 per cento (67 persone) ha riportato stanchezza persistente.

“È stato riscontrato che la fatica si verifica indipendentemente dal ricovero in ospedale”, spiega Townsend. Non è infatti stata riscontrata alcuna associazione tra la gravità del Covid-19 (necessità di ricovero ospedaliero, ossigeno supplementare o terapia intensiva) e affaticamento post-infezione. Inoltre, non vi era alcuna associazione tra i marcatori considerati e la stanchezza.

 

18 settembre 2020

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