Rassegna Stampa

03 giugno 2020

Coronavirus: l’UE aveva lanciato l’allarme il 29 gennaio ma non è stata ascoltata

Fonte: euractiv.it

“L’Unione ha attivato il suo meccanismo di crisi già il 29 gennaio ma all’epoca nessuno era interessato all’epidemia”, ha dichiarato il commissario Lenarcic.

La polemica sulla presunta mancanza di tempestività nella condivisione di informazioni sulla pericolosità del coronavirus ha da subito accompagnato la diffusione del virus stesso e che la questione fosse particolarmente delicata era emerso chiaramente fin dall’inizio.
Ipotesi complottiste, accuse nei confronti della Cina, critiche alla gestione iniziale da parte dell’OMS, discussioni infinite tra virologi e amministrazioni, inchieste sui ritardi nelle misure di contrasto alla diffusione del virus nei paesi più colpiti della Lombardia, problemi nel reperimento di dispositivi di protezione individuale, fino alle teorie di coloro che ipotizzano che il virus in realtà non esista nemmeno. Tutto questo ha accompagnato le reazioni di contrasto rispetto alla pandemia, fino alla decisione dell’amministrazione di Donald Trump di abbandonare l’OMS, con parole molto dure nei confronti della Cina e della gestione cinese dell’emergenza.
Sul tema della tempestività delle misure di contrasto alla diffusione del virus, è intervenuto anche il commissario europeo per la gestione delle crisi Janez Lenarcic. L’Europa, infatti, e in particolare l’Italia, è stata il primo focolaio al di fuori dell’Asia. “L’Unione ha attivato il suo meccanismo di crisi già il 29 gennaio, quando io e la mia collega Kyriakides ci siamo rivolti a tutti voi in questa sala, ma all’epoca nessuno era interessato all’epidemia perché in quel momento era limitata alla Cina”. Queste le parole di Lenarcic.
“Abbiamo informato tutti voi sulle misure prese dalla Commissione e abbiamo avvertito gli Stati membri e l’opinione pubblica dei rischi – ha aggiunto -. Abbiamo chiesto agli Stati membri di prepararsi e questo è accaduto in gennaio”.

03 giugno 2020

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