Rassegna Stampa

05 novembre 2019

Consulta: medico-assessore non può essere radiato per esercizio funzioni

Fonte: Agi

Viola la Costituzione la radiazione, decisa dall’ordine professionale, di un medico che svolge funzioni di assessore regionale per fatti avvenuti nell’esercizio delle sue funzioni. Lo ha sancito la Corte costituzionale che, in camera di consiglio, ha esaminato ieri il ricorso con cui la Regione Emilia Romagna aveva sollevato un conflitto di attribuzione nei confronti dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Bologna.

La Regione aveva impugnato la sanzione della radiazione dall’albo dei medici adottata dalla Commissione disciplinare dell’Ordine nei confronti di un medico-assessore regionale alle Politiche per la salute, perché aveva proposto e contribuito ad approvare una delibera della Giunta regionale sulla possibilità di impiegare infermieri nelle ambulanze anche in assenza dei medici.

I ‘giudici delle leggi’ – che nelle prossime settimane depositeranno la sentenza con le motivazioni – hanno accolto il ricorso: la Corte, spiega Palazzo della Consulta, ha deciso che non spettasse all’Ordine provinciale dei medici di Bologna adottare un provvedimento disciplinare nei confronti di un componente della Giunta regionale medico, per aver proposto e concorso ad approvare un atto politico-amministrativo regionale sgradito all’Ordine professionale. Così facendo, l’Ordine dei medici ha invaso la competenza assegnata alla Regione dagli articoli 117, terzo comma, e 118 della Costituzione, in materia di organizzazione sanitaria.

La Consulta dunque ha ritenuto che l’Ordine, nel sanzionare il medico/assessore, di fatto ha sindacato le scelte politico-amministrative della Giunta in materia di organizzazione dei servizi sanitari, su cui non ha alcuna competenza.

05 novembre 2019

Condividi: