Rassegna Stampa

08 ottobre 2019

Pubblica Amministrazione

Codici di comportamento dei dipendenti pubblici. Dadone “Lavoriamo per trasformare la PA in una casa di vetro”

Fonte: Ministro per la Pubblica Amministrazione

I codici di comportamento dei dipendenti pubblici definiscono la condotta che un funzionario deve tenere per assicurare l’imparzialità del suo lavoro ed evitare pressioni improprie dall’esterno. Per effetto della legge Severino (190/2012), la violazione del Codice di comportamento può essere causa di illecito disciplinare e perfino di licenziamento. L’amministrazione ha la possibilità di allontanare un dipendente “infedele” senza dover attendere una sentenza della magistratura. A questi temi l’ANAC ha dedicato il 7 ottobre, presso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, una giornata di approfondimento e confronto. Hanno partecipato il Presidente Raffaele Cantone e il ministro per la Pubblica amministrazione Fabiana Dadone.

Nel corso del suo intervento il ministro Dadone ha sottolineato come “ferma restando la centralità della norma, si debba dare spazio, ampio spazio, a una cultura della legalità, passando per le persone. Per quanto riguarda le Pubbliche Amministrazioni credo che ciò debba concretizzarsi in primo luogo nella valorizzazione e responsabilizzazione del personale, dirigenziale e non. L’aspetto psicologico e culturale, l’habitus mentale con cui quotidianamente ci si reca al lavoro, ci si rapporta con l’amministrazione e si accede ai servizi in generale è fondamentale per orientare la complessa macchina amministrativa e regolamentare. Finora, invece, si è fatto il contrario: data la norma ci si attendeva il comportamento. Credo sia ora di invertire, almeno in parte, tale approccio con una partecipazione diretta alla definizione delle regole e delle procedure”.

Il ministro ha poi concluso: “La PA appare ancora come una ‘casa delle carte’ o, di recente, un guazzabuglio telematico. Dobbiamo invece implementare una chiara ed efficace azione per inaugurare in via definitiva quella ‘casa di vetro’ che oltre 110 anni fa Filippo Turati richiamava. Semplificare, snellire, velocizzare ed efficientare. Farlo con i diretti interessati, internamente ed esternamente alla Amministrazione. Farlo con il pregiatissimo e fondamentale impegno dell’Autorità per l’anticorruzione. Farlo con una collaborazione fattiva, quotidiana, tra gli attori socio-economici e le istituzioni. Farlo con un impegno finanziario idoneo volto a sviluppare l’informatizzazione del sistema e al contempo rilanciare la formazione continua per il personale e per gli utenti affinché questo passaggio sia vissuto gioiosamente come una vera e propria rivoluzione culturale in grado di migliorare la vita di chi lavora e al tempo stesso di chi fruisce la Pubblica amministrazione”.

08 ottobre 2019

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