Rassegna Stampa

12 luglio 2020

Com’è andata quindi in Svezia

Fonte: ilpost.it

La discussa decisione di non imporre il lockdown ha portato più contagi e morti dei paesi vicini, e non ha salvato l’economia: ma c’è chi invita ad aspettare per giudicare

Dall’inizio della pandemia da coronavirus, la Svezia si è distinta per aver scelto – decisamente controcorrente rispetto a moltissimi altri paesi – misure piuttosto blande per contrastare la diffusione del contagio, dando informazioni ai cittadini sul comportamento da tenere senza però chiudere negozi e attività, né imponendo un vero lockdown. La Svezia ha spiegato la sua decisione con l’intenzione di affidarsi alla responsabilità individuale, e di riflesso collettiva, delle persone nel seguire alcune precise norme di sicurezza, sostenendo che così facendo l’economia del paese avrebbe avuto meno problemi rispetto alle altre.

Da subito, quindi, la Svezia è stata osservata con grande attenzione dai media internazionali, raccontata come una specie di esperimento. L’approccio del paese, che in molti hanno collegato a una radicata cultura politica fondata sulla solidarietà e sul senso civico, è diventato un argomento politico. In diversi casi è stato infatti celebrato dai movimenti populisti di destra, contrari alle rigide misure di lockdown, gli stessi peraltro che avevano attaccato il paese in occasione di altre decisioni controcorrente rispetto al resto d’Europa, come le politiche di grande accoglienza per i migranti mantenute per diversi anni. L’approccio svedese all’epidemia è stato invece criticato dai partiti progressisti, orientati a una maggiore prudenza.

12 luglio 2020

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