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L’ipotesi di azzeramento degli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici con più di 75.000 euro di reddito, ma forse si vuole dire di retribuzione, significherebbe che per tutti i medici e dirigenti non ci sarebbero aumenti stipendiali e con queste risorse si provvederebbe alla ristorazione dei redditi più bassi.

Le Organizzazioni Sindacali della Dirigenza Medica e Sanitaria dipendente del Ssn (ANAAO ASSOMED, CIMO, AAROI-EMAC, FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN, FVM, FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR), CISL MEDICI, FASSID, ANPO ASCOTI FIALS MEDICI, COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA E VETERINARIA UIL FPL) hanno chiesto oggi un incontro  a Presidente Comitato di Settore, Massimo Garavaglia, e al Presidente Commissione Salute Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta, al fine di poter esporre le proprie considerazioni in merito al rinnovo del Contratto di lavoro.

Per garantire agli statali un aumento contrattuale di 85 euro, secondo quanto si apprende da diverse fonti, si starebbe pensando a una terza tranche di circa 1,5-1,6 miliardi, da stanziare in manovra, come aggiunta rispetto a quanto già previsto con le passate leggi di Bilancio. La cifra in questione sarebbe più alta rispetto alle stime circolate in precedenza (si è finora parlato di 1,2-1,3 miliardi).

Necessaria una legge di bilancio che restituisca dignità al lavoro pubblico.

COSMeD sta partecipando, insieme alle altre confederazioni, ad un incontro convocato per oggi dall'Aran alla prosecuzione delle trattattive per la stagione contrattuale 2016-2018.