Secondo una nuova circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale per la prevenzione, Giovanni Rezza, entro il primo marzo le Regioni e le province autonome dovranno inviare i risultati aggregati dell’indagine sulla presenza di varianti.
Al fine di stabilire una mappatura del grado di diffusione delle varianti di Sars-Cov-2 definite UK, Brasiliana o Sud-Africana in Italia, verrà, infatti, realizzata una indagine rapida “quick survey” coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute, le Regioni e le provincie autonome.
L’obiettivo è quello di identificare, tra i campioni con risultato positivo per SARS- CoV-2 in RT-PCR possibili casi di infezione riconducibili alle varianti VOC 202012/01 (ovvero lineage B.1.1.7-Regno Unito), P1 (ovvero Brasiliana), e 501.V2 (ovvero lineage B.1.351- Sud Africana) in Itali.
I campioni da analizzare “andrannò scelti in maniera casuale fra quelli positivi garantendo se possibile una rappresentatività geografica e per fasce di età“, si legge nella circolare. I risultati “dovranno essere altresì inseriti nella piattaforma della Sorveglianza Integrata Covid-19 dell’Istituto superiore di Sanità“.
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