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FVM: l’insufficienza delle norme inerenti il cosiddetto “Scudo penale” palesa ulteriori criticità

Categoria: Lavoro e Professione

Bandiera FVM


Il cosiddetto “scudo penale” per i sanitari, così come formulato dall’art. 3 bis del D.L. 44/2021, ora convertito in legge, non soddisfa. Ci eravamo già espressi (link) circa la necessità, specie in riferimento all’emergenza sanitaria pandemica, di cogliere l’occasione, da parte del legislatore, per formulare una norma generale, ampia ed efficace, evitando frettolosi e striminziti palliativi. Ora la norma approvata, senza le integrazioni auspicate e pure promesse, mostra ulteriormente i propri limiti; infatti, accanto ai diversi osservatori che già ebbero a stigmatizzare la limitata portata delle nuove previsioni normative in ambito penalistico, si aggiungono ulteriori commenti negativi sul punto (link Sole24), con specifico riferimento all’ambito civilistico. Non possiamo che condividere. Difatti, se da un lato il possibile depotenziamento del contenzioso penale, di cui continuiamo a non essere convinti, potrebbe indirettamente ridurre il correlabile contenzioso civilistico di cui il primo è spesso “incipit strumentale”, d’altro canto l’assenza di tutele specifiche, proprio in sede civilistica, rischia di vanificare l’obiettivo principale: che era e dovrebbe continuare ad esser quello di garantire la necessaria serenità lavorativa ai sanitari che, soprattutto in emergenza, ma non solo, risultano – come ben noto – sempre sovraesposti in termini di responsabilità di ogni genere rispetto al loro prodigo impegno professionale. Sicché, ulteriormente lamentando l’occasione persa, confidiamo che la normativa in questione possa vedere un ulteriore tempestivo passo avanti.




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