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07 gennaio 2021

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Legge di Bilancio 2021

Categoria: Governo e Parlamento

Legge di Bilancio 2021

La Legge di Bilancio 2021 conferma i principali fronti di azione del Governo, con particolare attenzione a sanità, sostegno alle imprese e alle famiglie, e al mondo del lavoro – con uno specifico riguardo verso i giovani e le donne – e prevede importanti riforme, come l’assegno unico e quella dell’Irpef, e un programma di investimenti di oltre 50 miliardi in 15 anni (ai quali si aggiungeranno le risorse del Recovery Plan).

Una manovra, quindi, fortemente espansiva, da quasi 40 miliardi di euro in termini di indebitamento netto: circa 24 miliardi derivanti da interventi previsti nella legge di bilancio a cui si aggiungono oltre 15 miliardi derivanti dall’impiego delle risorse previste dal programma Next Generation EU con l’obiettivo principale di dare un deciso impulso alla ripresa dell’economia duramente colpita dalla crisi pandemica. Un ampio pacchetto di misure all’interno di una strategia di politica economica che tiene conto dell’attuale evoluzione della pandemia da Covid-19 e che vuole offrire al Paese una cassetta degli attrezzi ben fornita per superare la crisi: investimenti, istruzione, welfare, sanità, lavoro con l’obiettivo di rilanciare la crescita, assorbendo l’impatto economico e sociale provocato dall’emergenza sanitaria, ma anche avviare la trasformazione del Paese, nel segno dell’innovazione, della sostenibilità, della coesione e dell’equità.

Per rendere ancora più efficace il Servizio Sanitario Nazionale, nel 2021 ci saranno ulteriori miliardi di euro per avere più medici e infermieri, e interventi a sostegno delle azioni necessarie a ristrutturare l’offerta sanitaria degli ospedali e del territorio, un fondo da 400 milioni di euro per acquistare le scorte di vaccini e farmaci necessarie e verrà cancellata l’Iva sui vaccini anti-Covid, su tamponi e test.

Vengono stanziate risorse per realizzare la riforma fiscale e viene messo a regime il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori, entrato in vigore nel 2020. A luglio partirà l’assegno unico per i figli, e dal 2022 la riforma dell’Irpef. Viene rifinanziato il reddito di cittadinanza e rafforzato il Fondo indigenti.

Per quanto riguarda il lavoro, chi assumerà giovani sotto i 35 anni avrà i contributi integralmente pagati dallo stato, così come per l’assunzione delle donne, senza limiti di età. Con ulteriori 5 miliardi circa viene finanziata e messa a regime la decontribuzione del 30% per tutti i lavoratori nel Mezzogiorno. Un nuovo ammortizzatore sociale, l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO), allargherà le tutele a favore delle Partite Iva iscritte alla gestione separata.

In materia di imprese, viene ulteriormente prorogata la moratoria sui prestiti, rifinanziato il Fondo Centrale di Garanzia PMI, con estensione della copertura al 90% ed al 100% fino a giugno 2021, e rafforzato l’intervento di Sace attraverso ‘Garanzia Italia’, estesa anche alle medie imprese fino a 499 dipendenti.

Si potenzia e si prolunga per due anni il programma ‘Transizione 4.0’ e si rifinanzia la “nuova Sabatini” per 370 milioni di euro e, con un miliardo di euro, si proroga anche per il 2021 il credito d’imposta per gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno e, con 2 miliardi complessivi, le misure per l’internazionalizzazione delle imprese.

Il superbonus al 110% viene esteso fino al 30 giugno 2022 e prorogato al 31 dicembre 2022 per i lavori già intrapresi, e interesserà anche gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Per quanto riguarda la scuola, viene finanziata con circa 1 miliardo a regime l’assunzione di 25.000 insegnanti di sostegno, viene avviato un piano di assunzioni per gli asili nido complementare al piano di costruzione di nuovi asili che sarà finanziato con il Next Generation Eu e alla gratuità per la maggioranza delle famiglie finanziata con la scorsa legge di bilancio.

Sul fronte degli investimenti, nell’ottica della coesione territoriale, viene disposta una prima assegnazione aggiuntiva di risorse al Fondo per lo sviluppo e la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027, per ulteriori complessivi 50 miliardi per il periodo 2021-2030. Vengono inoltre definiti i criteri e le procedure di programmazione, di gestione finanziaria e di monitoraggio delle risorse 2021-2027, in analogia con il precedente periodo di programmazione, ferma restando la chiave di riparto delle risorse dell’80% alle aree del Mezzogiorno e del 20% alle quelle del Centro-Nord.

Sul sito del Ministero dell’economia e delle finanze le principali misure, nel dettaglio

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