Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, insieme al vicepresidente, Giovanni Toti, e al coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, Massimo Garavaglia ha incontrato il 5 ottobre (prima della riunione della Conferenza delle Regioni) il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, con i sottosegretari Maria Elena Boschi e Gianclaudio Bressa sulla prossima legge di Bilancio.
Lo ha annunciato Bonaccini, al termine della riunione della Conferenza delle Regioni, spiegando che è "iniziato un confronto che nel giro di una decina di giorni deve portare, ci auguriamo, a un'intesa. Bisogna che ci veniamo incontro entrambi per garantire che le Regioni possano continuare a fare una serie di investimenti che contribuiscano anche alla crescita del Pil. Noi – ha spiegato Bonaccini – non vogliamo sottrarci alle nostre responsabilità come contributo per il risanamento della spesa pubblica, ma vogliamo farlo in una composizione virtuosa che permetta di dare una mano anche al Paese a crescere".
Positivo il bilancio del vertice: "Abbiamo trovato vera disponibilità a un confronto che mi auguro possa essere il più positivo possibile, infatti gia' dalle prossime ore il confronto continuera' in sede tecnica".
"La mia e' la prima regione uscita dacommissariamento della sanità e sappiamo quanto serve per fare si' cheil diritto alla salute sia garantito davvero. Ci sara' una riunione di merito per tenere una posizione che soddisfi sia i territori che le esigenze di stabilita' dei bilanci". lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, lasciando la Conferenza delle Regioni, sull'ipotesi di un'abolizione dei superticket al vaglio del governo nell'ambito della manovra.
Durante la Conferenza si è discusso anche della legge di bilancio: "Abbiamo dato una prima opinione istruttoria – ha aggiunto – alla quale seguirà il lavoro da parte del gruppo di lavoro che si e' insediato e quello che porteremo avanti in ulteriori incontri". "Siamo interessati al metodo e di sicuro porteremo avanti una lettura critica ma anche collaborativa rispetto ai contenuti della manovra", ha concluso.
Massimo Garavaglia, che ricopre anche il ruolo di coordinatore degli assessori della Conferenza, presente anch'egli a Palazzo Chigi, rispetto all'esito dell'incontro si trincera nel silenzio: "Non dico nulla, non ne posso parlare. Sia chiaro però che noi come Regioni puntiamo sul potenziamento della spesa per gli investimenti, serve una leva per la crescita e il Pil, salvaguardando però – sottolinea – il finanziamento delle politiche sociali e l'equilibrio dei conti pubblici". Inevitabile la domanda sul capitolo sanità. "L'esecutivo deve ricordare – precisa – che a breve si dovrà pensare ai rinnovi dei contratti e che questo costo andrà all'interno del Fondo. E' importante tenere conto di questo punto se si vuole salvaguardare la manovra".
Ma in termini generali, argomenta ancora l'assessore lombardo, "ricordo che il contributo che le Regioni daranno allo Stato Centrale nei prossimi 3 anni ammonterà a oltre 40 miliardi, quindi mi sembra chiaro che diano un buon apporto al saldo di finanza pubblica".
Non a caso proprio questo fronte occuperà la maggior parte del lavoro dei tavoli tecnici. Tornando alla sanità, a fronte dell'intesa già fatta sull'ammontare del Fondo, pari a 114 miliardi di euro per il 2018, le Regioni temono che non si riesca a far chiarezza sul fatto che dentro quella cifra ci siano anche i 604 milioni che le regioni ordinarie pagano per il conto di quelle a statuto speciale.
Fonte: regioni.it