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Intersindacale Veneto. La dignità professionale non si compra con una “elemosina”

Categoria: Regioni e SSR



La proposta della Regione Veneto di una ripartizione percentuale “per teste” fra Dirigenza del Ruolo Sanitario e Personale del Comparto, anche non sanitario, delle risorse economiche destinate alla premialità del personale sanitario dipendente coinvolto direttamente e indirettamente nell’emergenza Covid 19 (malgrado tale metodologia di ripartizione non sia prevista dalle disposizioni legislative) è stata rifiutata dalla maggioranza di tutti i Sindacati della Dirigenza Sanitaria, ma accettata dai rappresentanti del comparto.
Il rifiuto è stato dettato da tre condizioni:

non riconoscimento da parte della Regione delle differenti condizioni di esposizione al rischio e di differenti responsabilità presenti sia nel personale della Dirigenza Sanitaria che nel personale del Comparto Sanità;
dalla differenza fino ad ora presente nel Veneto nei riguardi del Rischio biologico che viene riconosciuto per il personale del Comparto e non per la Dirigenza Sanitaria, con la scusa che non è chiaro il dettato legislativo nazionale e malgrado il comportamento della Regione Toscana che invece diversamente lo ha riconosciuto con Legge Regionale in attesa di provvedimenti legislativi nazionali;
dall’indignazione delle diverse categorie professionali della Dirigenza del Ruolo Sanitario dinanzi all’ennesimo atto regionale di esplicita non considerazione delle loro particolari peculiarità, fondamentali nella fase acuta della pandemia.

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