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Il Veterinario, il professionista che combatte i rischi, conosce i propri

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta 25 ottobre

Categoria: Intimidazioni



Tra le 27 attività lavorative considerate insalubri con rischio elevato per la salute e la sicurezza ve ne sono almeno 7 che coinvolgono i veterinari, in particolare quelli pubblici, un terzo dei 30.000 medici veterinari in Italia.
L’Istituto Zooprofilattico organizza un convegno sui diversi rischi cui può incorrere il Medico Veterinario nell’esercizio della sua professione: malattie trasmesse dagli animali, pericoli fisici nelle emergenze, minacce che subisce come organo di controllo; inoltre sarà evidenziata l’importanza e sociale che questa figura assume verso gli animali, l’uomo e l’ambiente.
Maria Caramelli, Direttrice dell’Istituto, sottolinea: “Ci sono gravi malattie che possono passare dagli animali all’uomo e al medico veterinario in particolare: tubercolosi, brucellosi, e l’influenza aviaria per citarne alcune; chi lavora negli allevamenti, nei macelli o effettua autopsie ed esami anatomo-patologici nei laboratori diagnostici può contrarle facilmente. Nella sola sede dell’Istituto di Torino, ogni anno, esaminiamo oltre 1000 animali potenzialmente infetti”.
Particolare attenzione sarà dedicata all’aumento esponenziale delle minacce e delle intimidazioni che il veterinario si trova ad affrontare, fenomeno talmente grave da richiedere l’istituzione di un Osservatorio Permanente.
Oltre all’Istituto Zooprofilattico e al Dipartimento di Scienze Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino saranno presenti al convegno la SIMeVeP (Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva) e la FVM (Federazione Veterinari e Medici). “Il network che abbiamo creato in occasione della giornata – spiega il dott. Rino Costa, Medico Veterinario (SIMeVeP) promotore dell’evento – oltre a divulgare puntualmente i rischi e le indicazioni per combatterli, dovrà servire da volano per un miglioramento del sistema della Veterinaria Pubblica, integrando le conoscenze attuali nell’indispensabile ricambio generazionale”.



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