La ministra Madia lancia continuamente messaggi ottimistici. I contratti del pubblico impiego – secondo lei – si possono fare entro Natale. Noi ci chiediamo di quale anno. Qualcuno la informi che non ci sono le condizioni per la firma di un contratto di lavoro – dopo otto anni di attesa – se il suo governo non cambia disco.
Se, come dice Madia "L'esecutivo ha mantenuto gli impegni. A questo punto i requisiti ci sono tutti: spetta ora alle parti – sindacati e Aran – lavorare per arrivare quanto prima alla sottoscrizione del contratto" vuol dire che lei si fa da parte (ma Gentiloni lo sa?) e ritiene che ormai la firma dei contratti sia una formalità. Una passeggiata di salute per mettere in ordine qualche comma.
E’ bene fare qualche precisazione, in caso fosse sfuggito all’esecutivo che circa 120 mila dirigenti della sanità sono sul piede di guerra.
Per ciò che riguarda la trattative per il rinnovo contrattuale dei medici, dei veterinari, dei farmacisti e dei dirigenti sanitari del Servizio sanitario nazionale lo stanziamento nella legge di Stabilità 2018 semplicemente non basta. Mancano oltre 500 milioni all’appello, e mancano risposte chiare su aspetti tecnici ed economici decisivi.
A meno che il Governo non intenda pagare i contratti con tutte le risorse che i sindacati ritengono necessarie a decida di de-finanziare ulteriormente il Fondo sanitario nazionale che però non potrà più garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Dimenticando che in Sanità le Regioni hanno un ruolo, stanno facendo quadrato per essere ascoltate e finanziate. Sembra di avere davanti automi insensibili che amano ripetere i loro errori all’infinito, dimenticando che hanno perso il referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016, e non solo.
La ministra Madia esulta sostenendo che con la legge di Bilancio ora alle Camere, il Governo avrebbe stanziato le ultime risorse necessarie e assicurato la salvaguardia degli 80 euro.
A parte il fatto che il mantra degli “80 euro” inventato da Renzi è stantio e, se si può, più patetico di quello del “milione di posti di lavoro di Berlusconi”, qualcuno faccia sapere ai signori del governo, che pensano di saper ancora interpretare la volontà popolare, che con questa barzelletta ormai non convince più nessuno.
Non abbiamo visto un intervento sensato sulla stabilizzazione dei precari.
Non abbiamo visto una iniziativa seria per rimpiazzare il personale medico e sanitario che è andato in pensione o ci sta per andare, non ci sono scuole di specializzazione sufficienti per abilitare al lavoro nella sanità pubblica: medici ospedalieri, medici di famiglia, pediatri, veterinari, farmacisti, biologi, ecc.
La fantasia al potere del governo che con le parole chiave del leader fiorentino predicava “bellezza” “innovazione” “rottamazione” si è ridotta a una sovietica distribuzione di 80 euro a tutti? Quando arriverà la nuova tessera per il pane da 80 euro, una carta prepagata alla Berlusconi ?
Come dice Madia siamo “all’apertura di una fase nuova che supera la stagione della retorica dei ‘fannulloni’ – al contempo, però, assicurando sanzioni per chi sbaglia, come nel caso delle truffe sulla presenza in servizio”.
Bene, qui siamo d’accordo. Questo è un argomento forte: lo adotteremo anche noi elettori nei confronti dei nostri inconcludenti governanti.
Aldo Grasselli
Presidente FVM