“Oggi è una giornata particolare. Proprio il 20 febbraio di tre anni fa veniva scoperto il primo caso di Covid-19 in Italia all’ospedale Civico di Codogno. Fu il momento della paura, l’inizio della pandemia che vide in prima linea i professionisti sanitari e sociosanitari, il personale socio-assistenziale insieme al mondo del volontariato, alle prese con un nemico terribile e sconosciuto. Donne e uomini che hanno saputo dimostrare tutta la loro professionalità, dedizione, fino allo sfinimento, fino al sacrificio della vita, garantendo la tenuta del nostro servizio sanitario nazionale. A tutti loro, e ai loro familiari, ancora oggi, va la nostra gratitudine. Per quello che hanno fatto nelle fasi più acute e per ciò che continuano a fare, ogni giorno, per l’assistenza e la cura dei cittadini italiani che finalmente, anche grazie al contributo decisivo della scienza, si stanno ora liberando dell’incubo della pandemia e possono guardare con rinnovata fiducia al loro futuro“. Lo ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto nell’Aula Magna della Pontificia Università San Tommaso D’Aquino in occasione della terza Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, organizzata dalle 11 Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle Professioni sociosanitarie – oltre 1,5 milioni di professionisti tra medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, medici veterinari, professionisti dell’area tecnica, della riabilitazione e della prevenzione, ostetriche, chimici e fisici, fisioterapisti, psicologi, biologi, assistenti sociali – che hanno deciso di celebrarla insieme, alla presenza del Vice Presidente del Senato Maurizio Gasparri.
Il Ministro della Salute ha voluto quindi sottolineare come l’esperienza della pandemia “ha insegnato a tutti noi quanto la salute pubblica sia cruciale, ha fatto emergere le eccellenze delle professionalità impegnate nel servizio sanitario nazionale ma, ha acceso un faro sulle criticità del sistema, da affrontare con la massima determinazione e urgenza“.
Tra le priorità il Ministro ha ricordato: la rivalutazione del trattamento economico di chi ogni giorno è impegnato nel servizio sanitario pubblico; la formazione e di sviluppo delle competenze, sia specialistiche, che trasversali, legate a nuovi modelli di organizzazione del lavoro multidisciplinare e integrato; la riorganizzazione di una sanità pubblica, con al centro la persona, meno incentrata sull’ospedale e con una assistenza territoriale più forte.
“Considero indifferibile – ha inoltre affermato il Ministro – mettere in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare l’incolumità del personale sanitario e sociosanitario, alla luce degli episodi di aggressione fisica e verbale che si ripetono con sconcertante frequenza, in particolare contro le donne. Mai come adesso prenderci cura di chi si prende cura di noi è una priorità assoluta, nella consapevolezza che la salvaguardia e la valorizzazione di chi lavora in sanità sono essenziali per assicurare a ogni persona le migliori condizioni di prevenzione, cura e assistenza”.
Il discorso integrale del Ministro (PDF)