La quota cento “rischia di mettere in ginocchio il sistema sanitario italiano. In realtà i finanziamenti ci sono ma non abbiamo il capitale umano per far fronte alla quota cento. Per questo metteremo dei paletti, ad esempio non possono essere fatte altre attività lavorative. Se domattina i medici scegliessero di lavorare nel privato e non nel pubblico, la sanità pubblica non esisterebbe più“.
Lo ha detto il ministro della Salute, Giulia Grillo, nella trasmissione televisiva ‘Night Tabloid’ in onda ieri sera in seconda serata su Rai2.
“Noi stiamo stanziando per la sanità 4,5 miliardi per il prossimo triennio e pensiamo che siano una cifra importante. Per quest’anno stiamo cercando delle risorse aggiuntive. Quindi non solo non ci sono tagli, ma vogliamo abolire o comunque ridurre un ostacolo all’accesso alle cure sanitarie che e’ il super ticket che e’ un deterrente dei cittadini per l’uso della sanità pubblica verso la sanità privata“.
“Partiamo dall’eliminazione del superticket che e’ una sovrattassa che vogliamo eliminare. Invece per quanto riguarda il ticket, l’obiettivo e’ quello di renderlo progressivo e quindi calcolare il costo in base al reddito. Il discorso del ticket – ha precisato – deve pero’ essere inserito in un processo più ampio e complesso”.
“Il percorso di ingresso alla facoltà di Medicina non e’ meritocratico. Ci sono le premesse per metterlo in discussione“. “Mi dispiace – ha proseguito – che su questo fronte ci siano delle chiusure esagerate. Molte parti della società non vogliono abbandonare ciò che conoscono per affrontare qualcosa di nuovo. Naturalmente si passera’ per una fase di transizione, per questo stiamo strutturando un tavolo di confronto con il Miur e l’università. Si partirà con un allargamento. Non ci sono ancora tempi certi ma faremo il prima possibile“.
Fonte: Agi