Si è parlato anche di “Iniziative per il contrasto del fenomeno dell’antibiotico-resistenza”, ieri al question time alla Camera durante il quale il Ministro della Salute, Giulia Grillo ha risposto ad un’interrogazione della Lega che chiedeva la Ministro quali siano le azioni che il Governo ha intenzione di mettere in atto e di attuare.
La risposta integrale del Ministro:
Presidente, preliminarmente va detto che la resistenza agli antimicrobici è un fenomeno naturale, causato dalle mutazioni genetiche a cui vanno incontro i microrganismi: un uso eccessivo degli antimicrobici in medicina umana e in veterinaria, così come nell’agricoltura, è infatti una delle principali cause dello sviluppo e della diffusione di microrganismi resistenti alla loro azione, e quindi della loro perdita di efficacia.
La varietà delle cause cui si è fatto appena cenno impone che, per contrastare tale fenomeno, sia indispensabile un approccio multisettoriale, attraverso l’impegno congiunto di più discipline professionali: medicina umana e veterinaria, settore agroalimentare, ambiente, ricerca e comunicazione, che operano a livello locale, nazionale e globale con uno scopo comune. Le azioni infatti devono essere orientate in tre direzioni contemporaneamente: prevenire e ridurre le infezioni, soprattutto quelle correlate all’assistenza sanitaria; promuovere e garantire un uso prudente degli antimicrobici, direi appropriato; ridurre al minimo l’incidenza e la diffusione dell’antimicrobico-resistenza ed i rischi per la salute umana e animale ad essa correlati.
Il Ministero della Salute ha già da tempo adottato il Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza con l’obiettivo di superare le difformità territoriali, migliorare i livelli di consapevolezza e di informazione nei professionisti sanitari e in tutti i cittadini, nonché di promuovere e sostenere la ricerca e l’innovazione.
Nell’ambito del Piano, le attività sviluppate finora dal Ministero della Salute sono state certamente tante; ritengo tuttavia che sia necessario ancora un ulteriore impegno nel settore della formazione, della comunicazione e dell’informazione.
Casi tristi come quello segnalato nell’interrogazione per il quale, voglio precisare, ho richiesto per il tramite di Aifa i necessari approfondimenti alle autorità sanitarie locali, inducono infatti a riflettere sul grado di consapevolezza che gli operatori sanitari, ma anche i singoli cittadini dovranno acquisire al più presto per garantire la necessaria appropriatezza delle cure ed evitare un uso indiscriminato, troppo spesso privo del necessario consulto medico, degli antibiotici. Ebbene, si muove in questo solco la recente iniziativa del Ministero della Salute di promuovere l’adozione del Documento di programmazione delle linee guida nazionali sull’uso appropriato degli antibiotici, la cui presentazione al Sistema nazionale delle linee guida, istituito presso l’Istituto superiore di sanità, è avvenuta proprio nel mese di gennaio scorso. Grazie ad iniziative come questa, si potrà dunque contribuire a quel radicale cambiamento di approccio che risulta necessario per contrastare un fenomeno che, si deve ammettere, è in gran parte determinato da scorretti comportamenti umani.
A cura della segreteria FVM