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20 gennaio 2023

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FVM Veneto: Aggressioni in sanità, la carenza di personale il nodo centrale

Categoria: Intimidazioni

FVM Veneto: Aggressioni in sanità, la carenza di personale il nodo centrale

La tensione, le minacce, le aggressioni al personale nelle strutture sanitarie, con episodi particolarmente allarmanti nei reparti di emergenza-urgenza e nelle guardie mediche, rappresentano il segnale drammatico di cosa significhi oggi il lavoro in una sanità pubblica dove viene continuamente richiesto ad organici totalmente insufficienti di farsi carico di tutte le disfunzioni e le carenze a cui non ha colpevolmente posto rimedio chi ha il compito di programmare i reali fabbisogni di personale e di risorse strumentali.

Le violenze ottengono l’attenzione della politica quando, a causa della loro gravità, diventano fatti di cronaca. Solo allora ci si premura di annunciare ad alta voce soluzioni d’urgenza, spesso improvvisate, che nella maggior parte dei casi non rappresentano reali risposte per la sicurezza e non forniscono concrete indicazioni sulla prevenzione del fenomeno, la protezione del personale e la promozione di reali conoscenze negli utenti sull’accesso e il funzionamento dei servizi sanitari.

Chi è deputato a gestire e decidere in sanità pubblica sembra voler ignorare l’indubbio collegamento che esiste tra questi fenomeni e le politiche sanitarie portate avanti da troppi anni con noncurante determinazione: i tagli trasversali alle risorse del Servizio sanitario, la drastica riduzione degli organici a partire dal blocco del turnover,.la diminuzione dei posti letto negli ospedali e nelle altre strutture di ricovero. Molte sedi di pronto soccorso sono state chiuse, tanti servizi sono stati accorpati e allontanati da chi ne deve usufruire, con la soppressione dei presidi territoriali. Si è così progressivamente compromessa la capacità del Ssn di dare risposte adeguate alla crescente domanda di salute che l’emergenza pandemica ha ora drammaticamente evidenziato. Nel territorio i medici, ormai pochi e insufficienti, sono gravati da una asfissiante burocrazia e costretti a farsi carico di massimali crescenti di assistiti.

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