Nella notte di domenica 22 aprile 2018 è stato messo a segno l’ennesimo atto intimidatorio nei confronti dei medici veterinari pubblici: è stata incendiata, da parte di ignoti, l’auto del collega Direttore della U.O.C. Ispezione degli Alimenti di Origine Animale del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’A.S.P. n°2 di Caltanissetta.
Giusto il pomeriggio precedente, sabato 21 aprile, si era svolta, con grande partecipazione, in piazza Politeama a Palermo, una manifestazione sostenuta dal Presidente della Regione Sicilia e dall’Assessore della Salute contro le aggressioni che quotidianamente subiscono, sia il personale medico che sanitario, negli ospedali, in particolare nei pronto soccorso e nelle guardie mediche.
Una storia infinita di aggressioni fisiche, minacce verbali, atti intimidatori, distruzione di arredi e apparecchiature dei presidi sanitari a cui necessita porre fine, che denunciamo da anni.
Il medico veterinario pubblico, sia questo Dirigente o specialista ambulatoriale, svolge, al pari del Dirigente Medico, un ruolo strategico non solo a salvaguardia della salute pubblica, attraverso la garanzia della sicurezza e sanità alimentare, ma anche a salvaguardia del patrimonio zootecnico, che è ricchezza nazionale, attraverso il controllo delle malattie infettive, infestive, diffusive e zoonosiche del bestiame.
Tali ruoli espongono spesso il medico veterinario pubblico a vulnerabilità sia sotto il profilo personale che professionale e non bastano, come spesso avviene, la semplice solidarietà e il conforto da parte dei Colleghi e delle Istituzioni o, peggio ancora, il trasferimento in altre sedi lavorative del malcapitato.
Quest’ultima evenienza rischia di legittimare per un verso l’atto criminoso, per l’altro di delegittimare la credibilità e la professionalità dei Servizi Veterinari Pubblici agli occhi dell’intera opinione pubblica; servono invece misure e iniziative certe e concrete atte a tutelare, nello svolgimento del proprio lavoro, le figure professionali sanitarie.
Il Segretario Regionale di FVM Sicilia, Gaspare Calì, ha deciso quindi di scrivere al Ministro della Salute, al Ministro dell’Interno e alle autorità regionali per rimarcare le criticità – come la cronica e drammatica carenza di Dirigenti Veterinari nelle A.S.P. siciliane, che induce spesso i colleghi ad operare da soli per svolgere i compiti di controllo, verifica, ispezione, vigilanza e adozione di provvedimenti di natura economica, amministrativa e penale che comportano un insieme di condizioni che possono determinare reazioni criminose nei confronti del medico veterinario pubblico purtroppo lasciato solo – e avanzare proposte.
“Occorre rafforzare l’organico dei Dirigenti Veterinari per far si che questi abbiano la possibilità di operare “in team” nonché adottare provvedimenti incisivi e permanenti atti a tutelare fisicamente e professionalmente gli operatori sanitari che svolgono con diligenza, abnegazione, scienza e coscienza il proprio ruolo che, fino a prova del contrario, lo Stato ha assegnato” ha ribadito Calì alle autorità competenti.