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12 giugno 2009

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FVM: si valutino i costi e le conseguenze organizzative

Categoria: Comunicati, Governo e Parlamento

Denunciare il “pericoloso clandestino”? E’ possibile rispettare la legge? Servono più medici, strutture diverse, molti più poliziotti.  Ma come si finanzia tutto ciò?» Così Francesco Medici, dirigente del dipartimento di Emergenza (pronto soccorso) dell’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, vice segretario nazionale SMI (Sindacato dei Medici Italiani), vice presidente FVM (Federazione Veterinari e Medici), sottolinea le ragioni che lo hanno portato a scrivere un appello alle massime istituzioni del nostro Paese in cui analizza l’applicabilità e i costi delle norme contenute nel “pacchetto sicurezza” per quanto riguarda la sanità e spiega (in un’intervista) i gravi disagi prevedibili per una postazione di Pronto Soccorso o in un ambulatorio sul territorio.

 
Secondo lo SMI gli accessi  al Pronto Soccorso (p.s) in Italia sono circa 30.000.000 anno, il 15 % dei cittadini (italiani e non) si presenta senza i documenti. Nel sospetto di reato di clandestinità il numero di segnalazioni può essere pari a circa 4,5 milioni per anno.
 
Per poter applicare la legge, si deve prevedere quindi:
  • un aumento del personale di pubblica sicurezza, per un totale di 4.704 unità per anno (poliziotti, carabinieri…).
  • Un costo di 112/56,5 milioni di euro di straordinari per pagare i soli medici, per le ore derivanti dalle pratiche di accertamento.
  • L’identificazione costruzione/ristrutturazione di 357 spazi di degenza per un costo complessivo di 17,850 milioni di euro una tantum
 
«In questa sede  – ha sottolineato Medici – non si vuole entrare ulteriormente nel merito della norma e neppure stigmatizzare i gravi effetti in ambito sanitario (sanità parallela, aborti e parti clandestini, bambini neonati che non potranno essere registrati all’anagrafe, malattie infettive non curate e quindi ceppi di infezioni più gravi e pericolosi).
L’intenzione è simulare un’applicazione coerente e adeguata della legge rispondendo a domande precise. Si è preparati?  Sono già pronti e concordati comportamenti univoci in tutta Italia e protocolli di intervento? Secondo noi no».
 

Lettera inviata alle istituzioni