Notizie

05 maggio 2022

Condividi:

Fini: competenze delle donne in sanità riconosciute, ma i numeri dicono altro

Categoria: Lavoro e Professione

Fini: competenze delle donne in sanità riconosciute, ma i numeri dicono altro

La Vice Presidente Vicario FVM, Fabiola Fini ha partecipato alla IV Conferenza Nazionale Donne ANAAO ASSOMED “Soffrire sul lavoro non è un destino” che si è tenuta a Roma il 3 maggio 2022.

Di seguito il suo intervento

Buongiorno a tutti,
come Vice Presidente Vicario FVM, sono onorata e felice di essere oggi qui, presente in questo importante incontro promosso da ANAAO perché il tema donna a mio parere deve essere affrontato a 360 gradi.

La funzione della donna nel campo lavorativo e la sua importanza, le sue capacità in ambiti manageriali e di responsabilità sono da molti ampiamente riconosciute, ma purtroppo i numeri parlano diversamente. Se consideriamo che in Italia le donne costituiscono il 56% delle iscrizioni alla facoltà di medicina, il contrasto è evidente con i numeri degli incarichi di vertice ricoperti dalle donne che sono solo, per
esempio, il 14% del totale che ricopre incarichi di direttore di struttura complessa e solo il 9% incarichi di direttori generali. Questo significa che a tutt’oggi le donne medico, nonostante le norme ci dicano che esiste una parità di genere ed adeguate tutele, di fatto non sono in una situazione di pari opportunità.

Discriminazione di genere insieme alla difficoltà nella conciliazione lavoro-famiglia porta le donne medico ad adottare un comportamento rinunciatario nei confronti di eventuali attività aggiuntive che possono incrementare la retribuzione e/o aumentare il loro prestigio. Di conseguenza avviene che la donna medico riesce ad avere meno incarichi e indennità accessorie, fonti anche dei divari retributivi rispetto agli uomini e alle possibili ripercussioni pensionistiche: tutto questo deve sicuramente finire!

Ricordiamo, inoltre, tutti i casi di mancata sostituzione della maternità da parte delle Aziende Sanitarie in questi anni. Vi sono delle ASL che non cercano sostituzioni di maternità per risparmiare lo stipendio della donna in gravidanza visto che l’indennità di maternità è in capo all’INPS. Non si tiene conto che il lavoro
medico è un’ attività di squadra e l’assenza dal lavoro di una dipendente per motivi correlati alla maternità, deve comportare la sostituzione della lavoratrice come riconoscimento del diritto della donna e anche dei diritti dei lavoratori dell’equipe medica, se non si vuole gravare pesantemente sul lavoro dei colleghi che collaborano con la donna medico in quell’azienda. Per queste ragioni riteniamo che la sostituzione della maternità debba essere resa obbligatoria per le Aziende Sanitarie.

Ricordiamo, inoltre, le condizioni di scarso accesso al lavoro ridotto da parte della donna medico e una serie di problematiche legate proprio al suo essere donna che si fa carico del peso della famiglia e anche per questo viene discriminata rispetto ai colleghi uomini.

Questo quadro, qui descritto, deve far parte del passato e questa giornata di ANAAO Donne rappresenta un messaggio forte. Abbiamo una mission e dobbiamo creare insieme un sistema con cui realizzare concretamente le pari opportunità della donna medico, come ricordato egregiamente dalla professoressa Morano, che ringrazio per questo invito e contestualmente ringrazio l’Anaao per avermi voluta
oggi qui.

Per concludere, possiamo affermare insieme che è grande la forza e la determinazione delle donne; insieme possiamo fare la differenza per porre all’attenzione della politica, del Ministero della Salute, delle società scientifiche il ruolo centrale della donna medico. Colgo l’occasione per un messaggio di augurio a
questa iniziativa delle donne ANAAO. Avanti tutta!