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01 gennaio 1970

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Governo

Domani al Senato per la fiducia

Dopo domani alla Camera

Categoria: Governo e Parlamento

Si sono riunite le Conferenze dei capigruppo di Camera e Senato per decidere il timing delle votazioni sulla fiducia al governo Conte.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si presenterà domani alle 12 in Senato le sue “comunicazioni”. Su di esse si articolerà poi il dibattito con voto di fiducia finale. Sempre domani, alle 13,30, lo stesso Conte consegnerà alla Camera il testo delle sue “dichiarazioni programmatiche” così che anche a Montecitorio possano aver luogo dibattito e voto di fiducia.

Il governo precedente, quello presieduto da Paolo Gentiloni, si era presentato in prima battuta alla Camera e per questo, in una prassi di alternanza chiamata “culla” nel gergo parlamentare, stavolta si parte dal Senato.

A Palazzo Madama il nuovo governo puo’ contare, numeri alla mano, su 167 voti certi, 6 in piu’ rispetto alla maggioranza assoluta: i 58 senatori della Lega e i 109 del  Movimento 5 stelle. A questi, pero’, si dovrebbero aggiungere almeno altri 4 voti, facendo salire la maggioranza a quota 171, sempre che le dichiarazioni fatte in occasione delle consultazioni di Conte come presidente incaricato da due ex grillini e altrettanti esponenti del Maie vengano confermate.

I numeri del governo Conte potrebbero crescere ulteriormente, e arrivare a 174-175, qualora anche il gruppo delle Autonomie a Palazzo Madama, che aveva lasciato aperto un canale con l’allora ‘semplice’ professore di Diritto, dovesse optare per il voto favorevole alla fiducia. Di diverso, rispetto alle previsioni iniziali, c’e’ anche l’astensione del gruppo FdI che conta 18 senatori.

Alla Camera, invece, l’esecutivo giallo-verde ha una maggioranza schiacciante, con 346 voti (222 deputati M5s e 124 leghisti). Quindi, 30 voti di scarto rispetto alla maggioranza assoluta di 316. Anche qui i voti a favore potrebbero aumentare, sempre grazie ad alcuni deputati ex M5s e alcune componenti del gruppo Misto. FdI – come al Senato – dovrebbe astenersi, mentre Forza Italia, Leu e Pd dovrebbero votare contro.

Subito dopo la fiducia, si passa alle commissioni permanenti dei due rami del Parlamento: i gruppi dovranno indicarne i rispettivi componenti, stara’ poi a loro eleggere presidente e ufficio di presidenza di ciascuna commissione.

Venerdi’ e sabato, primo impegno internazionale Giuseppe Conte, con il G7 che si terra’ a La Malbaie in Canada.