Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato la necessità di sostenere la ricerca, rafforzare le catene di approvvigionamento e ristrutturare i sistemi sanitari nazionali fin da subito. “Il nostro lavoro deve iniziare ora, poiché non sappiamo per quanto tempo durerà questa pandemia o quando ci colpirà la prossima”, ha detto in un videomessaggio
“L’attuale pandemia ci impone di essere meglio preparati per il futuro“, ha spiegato ponendo l’accento sul coordinamento e la cooperazione globali”. “Molti di noi non erano pronti ad affrontare una crisi sanitaria di questa portata – ha aggiunto – Ci mancava la capacità di individuare la pandemia attraverso un sistema di allerta precoce. I nostri piani di emergenza erano datati e insufficienti”. “Nonostante il coraggio dei nostri medici e infermieri, il virus ha mostrato la fragilità dei nostri sistemi sanitari. Ma abbiamo mostrato l’abilità di reagire. Stiamo combattendo il virus attraverso l’inventiva, l’operosità, la cooperazione. In meno di un anno gli scienziati hanno sviluppato numerosi vaccini efficaci, le industrie farmaceutiche hanno collaborato per aumentare la loro produzione, i governi hanno lanciato programmi di vaccinazione senza precedenti. Ora abbiamo la possibilità di mettere fine alla parte peggiore della pandemia“, ha proseguito il presidente del Consiglio.
Draghi ha ricordato poi i danni causati dalla crisi sanitaria: “la pandemia Covid ha causato più di tre milioni di vite nel mondo e imposto un costo elevato alle nostre economie. Lo scorso anno l’output globale ha sofferto la contrazione più profonda dalla seconda guerra mondiale colpendo sia le economie avanzate che i mercati emergenti“.
Infine ha anticipato quali saranno i temi del documento che chiuderà l’evento del 21 maggio, la cosiddetta Dichiarazione di Roma: “conterrà una serie di principi per rafforzare i nostri sistemi sanitari, migliorare le nostre capacità di risposta ed avere gli strumenti per rispondere a future emergenze sanitarie“.