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Nuovo Governo
Conte premier con 18 ministri, 5 le donne
Giulia Bongiorno alla Pubblica Amministrazione, Giulia Grillo alla Salute
Un governo con 18 ministri, di cui 5 donne, è la squadra del professor Giuseppe Conte, che sara’ affiancato dai due leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il giuramento è in programma per oggi pomeriggio alle 16 e darà l’avvio ufficiale al 65° esecutivo della Repubblica.
Lunedì 4 giugno, a tre mesi dalle elezioni, il Governo è chiamato a presentarsi davanti a ciascuna Camera per ottenere il voto di fiducia, voto che deve essere motivato dai gruppi parlamentari e avvenire per appello nominale, al fine di impegnare direttamente i parlamentari nella responsabilità di tale concessione di fronte all’elettorato.
Il Presidente del Consiglio e i Ministri assumono in ogni caso le loro responsabilità sin dal giuramento e, quindi, prima della fiducia.
Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte;
- Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Giancarlo Giorgetti [Lega]
- Ministro dell’Economia: Giovanni Tria [tecnico]
- Ministro degli Esteri: Enzo Moavero Milanesi [tecnico]
- Ministro degli Interni: Matteo Salvini (vicepremier) [Lega]
- Ministro dello Sviluppo Economico e Lavoro: Luigi Di Maio (vicepremier) [M5S]
- Ministro ai Rapporti con il Parlamento: Riccardo Fraccaro [M5S]
- Ministro degli Affari Europei: Paolo Savona [tecnico]
- Ministro della Difesa: Elisabetta Trenta [M5S]
- Ministro della Giustizia: Alfonso Bonafede [M5S]
- Ministro della Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno [Lega]
- Ministro della Salute: Giulia Grillo [M5S]
- Ministro degli Affari Regionali: Erika Stefani [Lega]
- Ministro del Sud: Barbara Lezzi [M5S]
- Ministro dell’Ambiente: Sergio Costa [tecnico]
- Ministro ai Disabili e alla Famiglia: Lorenzo Fontana [Lega]
- Ministro dell’Agricoltura e del Turismo: Gian Marco Centinaio [Lega]
- Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: Danilo Toninelli [M5S]
- Ministro dell’Istruzione: Marco Bussetti [tecnico]
- Ministro dei Beni Culturali: Alberto Bonisoli [tecnico].
Chie è Giulia Bongiorno: Ha difeso nelle aule di giustizia imputati ‘eccellenti’, primo tra tutti Giulio Andreotti, ed e’ uno degli avvocati penalisti piu’ affermati del Paese: Giulia Bongiorno, senatrice eletta il 4 marzo nelle liste della Lega come indipendente, entra nell’Esecutivo guidato da Giuseppe Conte come ministro della Pubblica amministrazione. Nata a Palermo nel 1966, madre di un figlio, si e’ laureata con lode in Giurisprudenza nel 1989 e dal 1992 e’ iscritta all’Ordine degli avvocati. Una carriera iniziata con il premio ‘Toga d’oro’, che viene assegnato ai neo avvocati piu’ brillanti. Appena 27enne, Bongiorno entra nel collegio difensivo di Andreotti, nei processi di Palermo e Perugia: da allora, altri procedimenti ‘di grido’ la vedono nel ruolo di difensore, e tra i suoi clienti si ricordano Vittorio Emanuele di Savoia nell’inchiesta di Potenza del pm Woodcock, Sergio Cragnotti nel processo sul crac della Cirio, Raffaele Sollecito, poi assolto in via definitiva dall’accusa di concorso in omicidio per la morte di Meredith Kercher. Inoltre, si e’ occupata anche di giustizia sportiva: ha assistito Francesco Totti dopo la squalifica del bomber giallorosso per lo sputo a un calciatore danese durante gli Europei del 2004. Eletta per la prima volta nel 2006 alla Camera, nella lista di Alleanza nazionale, viene rieletta due anni dopo nel Pdl: durante la XVI legislatura e’ stata presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio. Nel 2010 aderisce a Futuro e Liberta’ per l’Italia, di cui diventa portavoce nel 2011. Nel 2013 Bongiorno e’ stata candidata alla presidenza della Regione Lazio, ma non eletta: stesso risultato alle politiche, dove correva per il Senato. Nella sua carriera politica, spicca il suo contributo per l’introduzione nel codice penale del reato di stalking: un deciso impegno, infine, per la lotta contro la violenza sulle donne, che l’ha vista fondatrice, assieme a Michelle Hunziker, dell’associazione ‘Doppia difesa’, che offre sostegno, assistenza e tutela alle vittime di questo fenomeno.
Chi è Giulia Grillo: Grillina “doc” (a partire dal cognome, anche se non c’e’ legame di parentela con il fondatore), militante del Movimento dai primi MeetUp in Sicilia, medico legale, Giulia Grillo e’ il nuovo ministro della Salute. Considerata una fedelissima dei vertici del movimento (ha praticamente sempre votato alla Camera secondo le indicazioni del Gruppo), profilo senza picchi polemici e senza fuochi d’artificio sui social come molti suoi colleghi, Grillo e’ nata a Catania nel 1975 (ha compiuto 43 anni mercoledi’), ha fondato gia’ nel 2006 il MeetUp locale e un comitato antitrivelle, ha percorso a nuoto lo stretto di Messina tre mesi prima di Beppe Grillo, si e’ candidata nel 2012 alle prime parlamentarie dei 5 Stelle, dopo aver mancato nel 2008 l’elezione in consiglio regionale. E’ proprio il video di presentazione girato sulla spiaggia di Torre Faro dopo la traversata a nuoto a renderla celebre tra i militanti, che la scelgono come capolista alla Camera per la circoscrizione Sicilia Orientale. Una crescita costante, fino alla carica (a rotazione) di capogruppo, giunta nel settembre 2016. Gli italiani hanno imparato a conoscerne il volto in questi lunghissimi giorni di stallo dopo il voto: era lei, insieme a Toninelli, ad affiancare Luigi Di Maio durante le consultazioni al Quirinale. In Parlamento, da medico, e’ stata durante tutta la scorsa legislatura in Commissione Affari sociali e Sanita’, e la sua piattaforma programmatica da ministro e’ gia’ nero su bianco sul suo curriculum, “affisso” sulla piattaforma Rousseau, e sul contratto M5S-Lega: ridurre le disuguaglianze di cura e assistenza, rifinanziare la sanita’ pubblica, contrasto alle logiche clientelari e antimeritocratiche (sganciando la sanita’ dalle ingerenze della politica), abolire il ticket sui farmaci, abbattere le liste d’attesa. Ma naturalmente gli occhi dell’opinione pubblica, almeno nei primi mesi di mandato, saranno puntati sulla questione vaccini. Sul tema Giulia Grillo, a differenza di molti militanti 5 Stelle, non ha preso posizioni esplicite (non risultano dichiarazioni pubbliche in cui annuncia che l’obbligo verra’ eliminato, appena un anno dopo la sua introduzione), ma il senso della sua posizione e’ di forte perplessita’ sulla linea scelta dal suo predecessore Beatrice Lorenzin. “Riconoscere l’importanza delle vaccinazioni – aveva detto – e poi obbligare la gente a farle sembra una contraddizione anche agli occhi dei cittadini. Secondo me era dunque piu’ sensato dare informazioni ai piu’ dubbiosi per farne capire l’importanza. Anche perche’ obbligando i genitori non e’ che li abbiamo convinti”. Bisognera’ vedere ora come questa dichiarazione di intenti si tradurra’ nella pratica
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