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19 dicembre 2022

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Consiglio dei ministri approva definitivamente Dlgs sul riordino degli Irccs

Categoria: Governo e Parlamento

Consiglio dei ministri approva definitivamente  Dlgs sul riordino degli Irccs

Il Consiglio dei Ministri riunito il 16 dicembre, su proposta del Ministro della salute Orazio Schillaci ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di attuazione della delega relativa al riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288.

Il decreto si inserisce nell’ambito della “Missione 6 – Salute” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), al fine di rafforzare e migliorare il rapporto fra ricerca, innovazione e cure sanitarie.
Le nuove norme, tra l’altro, introducono criteri e standard internazionali per il riconoscimento e la conferma del carattere scientifico di IRCCS, con la valutazione dell’impact factor, della complessità assistenziale e l’indice di citazione, per garantire la presenza di sole strutture di eccellenza. Si definiscono, inoltre, le modalità di individuazione del bacino minimo di riferimento atte a rendere la valutazione per l’attribuzione della qualifica IRCCS più coerente con le necessità dei diversi territori.
Il testo tiene conto del parere delle competenti Commissioni parlamentari. È stata acquisita l’intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano”
si legge nel comunicato di fine seduta.

La riforma degli Irccs – ha ricordato il ministro Schillaci al termine del Consiglio dei Ministri- è una delle azioni individuata proprio dal Pnrr per migliorare la situazione strutturale italiana e costituisce una parte importante più grande della ripresa che si intende affidare in relazione alle risorse europee. Quando fu emanato nel 2003 il decreto legislativo relativo all’istituzione degli Irccs – ha aggiunto – avevamo 35 istituti, oggi sono 53: quindi questa riorganizzazione va nella direzione di mantenere elevati gli standard del nostro Servizio sanitario nazionale. Bisogna avere centri di eccellenza in grado di competere dal punto di vista clinica e scientifico, non solo a livello nazionale ma anche internazionale per garantire prestazioni di elevata complessità ai cittadini”