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24 settembre 2020

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Conferenza delle Regioni: indicazioni su nuove norme per stabilizzazioni personale SSN

Categoria: Precariato, Regioni e SSR

Conferenza delle Regioni: indicazioni su nuove norme per stabilizzazioni personale SSN

Con un Documento del 15 febbraio 2018 la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome  aveva formulate indicazioni per l’applicazione da parte delle Regioni e delle aziende ed enti del SSN delle disposizioni di cui all’articolo 20 del D. Lgs. 25 maggio 2017, n. 75 rubricato “Superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni”, anche alla luce degli indirizzi operativi in materia emanati dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione con circolari n. 3/2017 e n.1/2018.  Con tale documento si era voluto fornire un contributo utile alla definizione di criteri di priorità per orientare le scelte delle amministrazioni, anche al fine di una omogenea e coerente applicazione delle procedure di stabilizzazione..

Sulla materia è però nuovamente intervenuto il legislatore  con le norme introdotte dall’articolo 1, commi 466 e 468 della L. 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio 2020) e dall’articolo 1 e 1 bis  del D.L. 30 dicembre 2019, n. 162 (c.d. decreto milleproroghe), convertito nella Legge 28 febbraio 2020, n. 8. Un’ulteriore disposizione è stata introdotta dall’articolo 2-bis, comma 2, secondo periodo del D.L. 17 marzo 2020 n. 18, convertito nella L. 24 aprile 2020, n 27. Da ultimo la legge 17 luglio 2020, n. 77, di conversione del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 ha introdotto all’interno di tale decreto l’articolo 4-bis.

Per questo moti la Conferenza delle Regioni del 10 settembre ha approvato un ulteriore testo che – come nel documento del 15 febbraio 2018 – fornisce una serie di  “indicazioni volte ad omogeneizzare, per quanto possibile, l’applicazione delle nuove disposizioni da parte delle regioni e degli enti del SSN.”
Il Presidente Stefano Bonaccini ha inviato il documento a tutti i Presidenti  e Assessori alla Salute delle Regioni e delle Province autonome, chiedendo di dare massima diffusione presso gli uffici competenti e presso le aziende ed enti del Servizio Sanitario Nazionale.
Fonte: regioni.it