Quando avevamo deciso di revocare lo sciopero nazionale il 21 gennaio scorso, avevamo creduto che il Ministro della salute sarebbe riuscita a coinvolgere il Ministero della Pubblica Amministrazione e il Ministero dell’Economia e delle Finanze per discutere delle risorse necessarie al CCNL della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, e ci siamo sbagliati.
Ieri sera la convocazione del Ministro della salute è stata onorata dai tecnici della funzione pubblica ma il MEF non si è degnato. Un gesto molto scorretto, probabilmente in questo governo è iniziata la campagna elettorale prima che nel paese.
E’ ben noto da più di un anno che chiediamo che le risorse della Retribuzione Individuale di Anzianità che si sono liberate e si libereranno nei prossimi anni con i pensionamenti vengano ricollocate nella disponibilità del CCNL 2016/2018 per finanziare le nuove assunzioni e le carriere dei giovani sanitari e ci attendevamo una risposta proprio dal MEF che ha dato il suo parere negandosi, e che evidentemente ha ritenuto normale disdegnare addirittura l’invito del Ministro della salute non presentandosi all’incontro.
Le risorse della RIA dei sanitari andati in pensione sono un patrimonio che deve contribuire a ridare slancio al personale in servizio e deve premiare chi lavora notte e festivi nel disagio delle carenze di personale, con montagne di ore di straordinario non pagate e carriere mortificate da oltre 10 anni.
La volontà politica dichiarata dal Governo di voler sostenere il SSN cade davanti a contraddizioni palesi.
Pur riconoscendo la buona volontà del Ministro Grillo (dalla quale attendiamo uno scatto di orgoglio in Consiglio dei Ministri) il dato che emerge chiaro è una volontà politica negativa del Governo verso i dirigenti medici, veterinari e sanitari del SSN.
Chiediamo e ci auguriamo una rapida correzione di rotta del Governo per evitare una collisione con 140.000 professionisti delusi.