Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, è intervenuta ieri in Aula alla Camera per rispondere all’interrogazione “Iniziative per il superamento del blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, anche al fine di fronteggiare le criticità organizzative e favorire la stabilizzazione dei precari“, presentata da alcuni deputati del PD, prima firmataria l’ex Ministro della stesso dicastero, Marianna Madia, che chiedeva come il Governo abbia intenzione di intervenire per scongiurare i rischi organizzativi derivanti dalla carenza dei medici.
“Le carenze del personale medico sono state originate non già dall’entrata in vigore della quota 100 bensì dalla scelta operata dai precedenti governi di imporre agli enti del Servizio sanitario nazionale di contenere fino al 2020 le spese di personale entro il limite della spesa sostenuta nel 2004, ridotta dell’1,4%” ha affermato il ministro della Pa,
“Questo problema è già stato affrontato e risolto con una specifica disposizione del dl Quota 100 che prevede per gli enti del Servizio sanitario di conteggiare ai fini delle nuove assunzioni anche le cessazioni effettuate in corso d’anno. Con un decreto legge che verrà approvato prossimamente in Consiglio dei ministri sarà finalmente eliminato l’obbligo di rispettare il tetto di spesa relativo al 2004“.
Questa la risposta integrale del Ministro Bongiorno
Le rispondo, segnalando preliminarmente che, per la prima volta, questo Governo ha garantito il turnover al 100 per cento per tutte le amministrazioni pubbliche e con la legge di bilancio di quest’anno sono state autorizzate assunzioni straordinarie per un numero di unità reclutabile per entità delle risorse che non hanno nessun tipo di precedente.
Con specifico riguardo al tema che lei pone – di procedere alle nuove assunzioni, perché, in data non anteriore al 15 novembre 2019 – voglio essere chiara: non si tratta assolutamente di un arretramento del Governo rispetto alla politica di rinnovamento della PA e non ci sarà nessun ritardo, perché tutti sanno che l’iter delle procedure di assunzioni si conclude dopo il primo semestre di ogni anno, perché le amministrazioni devono presentare le loro richieste al dipartimento della funzione pubblica e alla Ragioneria generale e il provvedimento di autorizzazione ad assumere deve essere registrato dalla Corte dei conti. Pertanto, di norma, le amministrazioni procedono al perfezionamento delle assunzioni esattamente nell’ultimo trimestre dell’anno. In ogni caso, questo obbligo non riguarda gli enti di ricerca nazionale, le regioni, le province e gli enti locali, non impedisce di bandire ed espletare nuovi concorsi, non incide sulle procedure già autorizzate alla data di entrata in vigore della disposizione, né su quelle autorizzate successivamente che si riferiscono a facoltà assunzionali anteriori al 2018 e non riguarda assunzioni straordinarie finanziate con la legge di bilancio.
Pertanto, fin dal 1° gennaio 2019, le amministrazioni hanno potuto avviare tutte le procedure concorsuali già autorizzate nel 2018 ed effettuare le assunzioni di cui al piano straordinario previsto nella legge di bilancio per il 2019. Il termine del 15 novembre è coerente con la possibilità di utilizzare le graduatorie approvate tra il 1° gennaio 2010 e il 31 dicembre 2013, la cui efficacia è stata prorogata fino al 30 settembre 2019.
Per quanto riguarda la “quota 100”, le previsioni della possibilità di andare in pensione soltanto a decorrere dal 1° agosto sono funzionali a garantire che la fuoriuscita degli aventi diritti non incida in alcun modo sulla continuità dei servizi.
Per quanto riguarda le carenze del personale medico, queste sono state originate non già dall’entrata in vigore della “quota 100”, bensì dalla scelta operata dai precedenti Governi di imporre agli enti di Servizio sanitario nazionale di contenere, fino all’anno 2020, le spese di personale entro il limite della spesa sostenuta nell’anno 2004, ridotta dell’1,4 per cento.
Per concludere, le segnalo che questo problema è stato già affrontato e risolto con una specifica disposizione del decreto-legge “quota 100” che prevede per gli enti del Servizio sanitario di conteggiare, ai fini delle nuove assunzioni, anche le cessazioni effettuate in corso d’anno; con un decreto-legge che verrà approvato prossimamente al Consiglio dei ministri è stato finalmente eliminato l’obbligo di rispettare il tetto di spesa relativo all’anno 2004. Questi sono provvedimenti importanti di questo Governo
Sul tema è intervenuta in una trasmissione radiofonica stamattina anche il Ministro della salute, Giulia Grillo: “Finalmente dopo dieci anni sono riuscita a trovare un accordo con le Regioni per superare il blocco e consentire di fare contratti stabili a tutti i medici e infermieri usati in modo atipico e irregolare. Il numero degli assunti dipende da regione a regione, abbiamo calcolato per esempio, per la Puglia 1500 stabilizzazioni. I tempi? Il piano di assunzioni entrerà in vigore appena lo convertiamo, con il decreto crescita“.
Il ministro ha ricordato l’aumento dei finanziamenti negli anni: “nel triennio abbiamo stanziato 4,5 miliardi di cui un miliardo nel 2019, 2,5 miliardi nel 2020 e altri 2 miliardi nel 2021″ ed ha sottolineato che nel periodo della cosiddetta spending review “ci sono stati tagli consistenti anche in maniera eccessiva nel comparto“.
A cura della segreteria FVM