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23 maggio 2018

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Bonaccini e Saitta: parleremo di sanità con il nuovo governo

Categoria: Governo e Parlamento, Regioni e SSR

"Mi auguro che, appena si sarà insediato, il nuovo governo fissi un incontro con la Conferenza delle Regioni, per iniziare una interlocuzione sui temi della legge di stabilità e delle risorse per il fondo sanitario". Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle regioni, a margine di un evento. 

A chi gli chiede un'opinione sul nome di Giuseppe Conte come nuovo premier Bonaccini si limita ad osservare che "cade l'accusa che ho sentito molto in questi anni che un premier doveva essere eletto dal popolo. Ma la Costituzione prevede che possa essere individuato anche con questa modalità – osserva – quindi faccio gli auguri di buon lavoro a chi sarà incaricato. 

Noi come Conferenza delle Regioni siamo pronti a confrontarci come abbiamo fatto con qualsiasi governo senza pregiudizi. Come presidente dell'Emilia-Romagna – conclude Bonaccini – ho voglia di confrontarmi perché ho sentito esponenti dei due partiti che formeranno il governo dire che alcune infrastrutture, che attendiamo da 30 anni e per le quali abbiamo trovato risorse e progetti, potrebbero essere cancellate. Mi auguro che questo non avvenga".

“Quando ci siederemo per la prima volta al tavolo col nuovo Governo, come Regioni chiederemo di riaprire una discussione molto ampia sulla sanità e sul tema della rimodulazione dell'offerta”. E’ quanto dichiara Antonio Saitta, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni (l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte), sostenendo che sul futuro della sanità serve un serio confronto.

“E che sia chiaro – aggiunge Saitta – che un sistema sanitario che garantisce a tutti le cure deve restare il valore centrale, mentre vedo tante lobbies che vorrebbero rompere questo modello”. In particolare secondo Saitta “per evitare lo spezzatino della sanità è necessaria una regia condivisa”.
 
Per Saitta è una “sciocchezza il federalismo vaccinale” ed evidenzia che "la ricerca di un modello differenziato a tutti i costi è stato incardinato fortemente da chi oggi forse avrà responsabilità di Governo, mente oggi quello a cui si deve puntare è l'unità d'Italia per la sanità. C'è dunque la necessità di una discussione ampia in cui capire con quale obiettivo si modifica il sistema”.
 
Per quanto riguarda la regione Piemonte, l'assessore annuncia che "entro luglio pensiamo di concludere l'accordo regionale coi medici di famiglia in cui inserire uno strumento, anche economico, che incentivi i medici a lavorare insieme e cooperare”.
 
Fonte: regioni.it