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Autonomia differenziata. I dubbi della Corte dei conti: necessario meccanismo di perequazione interregionale

Categoria: Regioni e SSR

Corte dei Conti


La Sezione delle autonomie della Corte del conti è stata audita ieri presso la Commissione parlamentare della Camera dei deputati per l’attuazione del federalismo fiscale.

Chiamata ad esprimere il proprio avviso in merito ai procedimenti avviati dalle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto in tema di autonomia differenziata, ai sensi dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione per la Corte non ci si può sottrarre al meccanismo di perequazione interregionale previsto dalla legge nazionale. E nelle funzioni trasferite bisogna fare attenzione, perché si vanno a toccare delicati profili di rilievo costituzionale. Va anche prevista una preventiva analisi costi-benefici, poiché si tratta di “una ristrutturazione organizzativa ad ampio raggio”.

Secondo la Corte dei Conti infatti: “lo stesso articolo 116, comma 3, nel prevedere che le forme di autonomia rafforzata debbano essere coerenti con i principi dell’art.119 della Costituzione, non sembra consentire una diversa modalita’ di finanziamento delle materie aggiuntive ne’ la loro sottrazione al meccanismo di perequazione interregionale previsto dalla legge nazionale”.

Considerato che la tutela della salute è una delle materie oggetto delle intese ed è, anzi, quella che impiega la maggior parte delle risorse regionali, la Corte dedica un approfondimento anche al tema “Autonomia e sanità” individuando profili di criticità correlati alle modalità di monitoraggio e di chiarezza dei risultati contabili e alla determinazione del fabbisogno sanitario nazionale e del relativo riparto tra le Regioni.

A tale riguardo ribadisce che «sarebbe certamente auspicabile che almeno il fabbisogno per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) in condizioni di efficienza ed appropriatezza, presentasse regole procedurali univoche sul territorio nazionale e tempestivamente recepite da tutti gli enti territoriali, così da permettere una più agevole valutazione dei costi della sanità nei diversi contesti territoriali».

Un ulteriore profilo di criticità riguarda poi la qualità e le condizioni di erogazione delle prestazioni sanitarie sul territorio nazionale.

Il testo dell’audizione

Il video dell’audizione:

A cura della segreteria FVM




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