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20 febbraio 2017

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Approvato dal Cdm il decreto correttivo sui licenziamenti

In settimana l'esame del testo unico sul pubblico impiego

Categoria: Governo e Parlamento, Pubblico Impiego - PA

Via libera al Consiglio dei Ministri di venerdì scorso a due dei tre decreti correttivi della riforma Madia della Pubblica amministrazione (quelli bocciati a novembre dalla Corte Costituzionale). Si tratta dei decreti sulla stretta sulle partecipate pubbliche e sui licenziamenti ne pubblico impiefo. Il terzo decreto, che riguarda il riordino dei dirigenti delle Asl, e' stato rimandato alla prossima riunione tenuto conto dell'assenza del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. 

"L’intervento correttivo dà seguito e applicazione alla recente sentenza (n. 251 del 2016) con cui la Corte Costituzionale ha censurato il procedimento di attuazione previsto dall’articolo 18 della legge n. 124 del 2015, nella parte in cui stabilisce che i decreti legislativi attuativi siano adottati previa acquisizione del parere reso in Conferenza unificata, anziché previa intesa. Nel sancire comunque la piena efficacia dei decreti legislativi già emanati e in vigore, la sentenza ha raccomandato di sanare il suddetto vizio procedimentale per dare certezza al quadro normativo attraverso lo strumento del correttivo previsto dalla stesa legge delega. Sui decreti dovranno essere acquisiti l’intesa della Conferenza Unificata e i pareri delle competenti Commissioni parlamentari" si legge nel comunicato di fine seduta di Palazzo Chigi che sul licenziamento disciplinare prosegue: 

"Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 20 giugno 2016, n.116, recante modifiche all’articolo 55-quater del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di licenziamento disciplinare, a norma dell’articolo 17, comma 1, lettera s), della legge 7 agosto 2015, n. 124.

Le principali novità sono le seguenti:

◾si prevede un maggior termine per esercitare l’azione di risarcimento per i danni di immagine alla PA provocati dalle condotte fraudolente punite dal licenziamento. La denuncia al Pubblico Ministero e la segnalazione alla competente Procura regionale della Corte dei conti avverrà, ora, entro 20 giorni (non più 15) dall’avvio del procedimento disciplinare in modo da evitare un eccessivo accavallamento dei termini e delle procedure poste a carico delle pubbliche amministrazioni. Lo stesso avverrà per il caso in cui la Procura della Corte dei conti, quando ne ricorrono i presupposti ed entro 150 giorni (non più 120) dalla conclusione della procedura di licenziamento, potrà procedere per danni di immagine della PA nei confronti del dipendente licenziato per assenteismo. La finalità è di garantire maggiore certezza e una più netta separazione tra il procedimento disciplinare a carico del dipendente (che si svolge presso l’Ufficio competente per i procedimenti disciplinari) e il conseguente procedimento per danni di immagine alla PA (che si svolge presso la Procura generale della Corte dei conti);

◾si prevede l’obbligo di comunicazione dei provvedimenti disciplinari all’Ispettorato per la funzione pubblica entro 20 giorni dall’adozione degli stessi: ciò, al fine di consentire il monitoraggio sull’attuazione della riforma, anche per adottare ogni possibile strumento che ne garantisca la piena efficacia".

Il Testo unico del pubblico impiego sara', con ogni probabilità, all'ordine del giorno della riunione di giovedi' prossimo, 23 febbraio. Il ministro Marianna Madia sta limando il testo finale anche alla luce del confronto avuto con le rappresentanze sindacali a Palazzo Vidoni due giorni fa.

A cura della segreteria FVM