E' stato «firmato» il decreto, previsto dalla legge di bilancio, che sblocca le risorse per i rinnovi dei contratti nel pubblico impiego. Lo ha annunciato la ministra della P.A., Marianna Madia, a margine dell'incontro a Palazzo Vidoni sugli 'Open Data', nell'ambito della 'Settimana dell'Amministrazione aperta'.
Il provvedimento, ora all'esame della Corte dei Conti ripartisce il cosiddetto 'fondone', con cui si finanziano anche le assunzioni straordinarie e il riordino delle forze dell'ordine (inclusi il bonus 80 euro).
Il ministro: possibile già domani intesa su furbetti e partecipate
Madia conferma poi che l'intesa con Regioni e Comuni per i decreti bis su partecipate e 'furbetti del cartellino' potrebbe arrivare già domani. La ministra spiega come si sia «lavorato tanto e bene» per giungere a un accordo, «possibile già domani», in occasione della Conferenza unificata e di quella Stato-Regioni.
A margine dell'incontro a palazzo Vidoni sul digitale e gli open data, Madia ha sottolineato che «si sta lavorando ancora in queste ore» per definire l'intesa, in particolare «si sta discutendo della soglia di fatturato» sotto cui tagliare le partecipazioni. Ma, assicura, «non ho preoccupazioni e se l'intesa non sarà domani sarà la prossima» volta.
Contratti fermi da 7 anni
Sui contratti Madia spiega: «Continuiamo sulla tabella di marcia, rispettando gli impegni presi fin dall'accordo del 30 novembre» tra ministero e sindacati, con cui si è tracciata la strada per la riapertura della contrattazione. Nell'intesa, sottolinea, «abbiamo messo in fila tutto ciò che serve per potere fare un nuovo contratto, fermo da tanti anni", quasi 7 per la precisione. E la parte economica, chiarisce Madia, è stata affrontata con «la legge di Bilancio, già approvata, per circa la metà dello stanziamento, un pochino meno». Il resto, assicura, «sarà nella prossima legge di Bilancio».
Le risorse
La progressione delle risorse destinate al rinnovo è pari a 300 milioni, appostati lo scorso anno, a 900 milioni per quest'anno, che diventeranno 1,2 miliardi di euro nel 2018 (il contratto infatti copre il triennio 2016-2018). «Più o meno, per avere un aumento medio di 85 euro, occorrono 2,5 miliardi», come stanziamento per la P.a centrale, ricorda Madia. Quindi la parte prevalente del 'fondone' va ai contratti, un'altra fetta «molto importante» è indirizzata invece alle forze dell'ordine, evidenzia Madia, «tra 80 euro e riordino». E poi c'è «una terza parte, relativa alle assunzioni straordinarie, che abbiamo anticipato già in questo decreto per quel che riguarda i magistrati», un bando già chiuso. Quel che rimane del fondo sarà distribuito con un successivo dpcm, sempre per finanziamenti da destinare ad assunzioni straordinarie nello Stato.
La riapertura della contrattazione "viaggia" con la riforma della Pa
La parte normativa, per la riapertura della contrattazione, viaggia con la riforma del pubblico impiego, inserita in due decreti approvati in via preliminare in Consiglio dei ministri e che riceveranno il via libera finale «entro la fine di maggio», chiarisce sempre la ministra. Manca quindi solo la direttiva all'Aran, l'agenzia che rappresenta il governo nei tavoli. Si tratta del cosiddetto atto di indirizzo, fischio ufficiale dell'avvio dei negoziati, che, garantisce Madia, arriverà «presto».