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Grasselli: servono nuove politiche sanitarie che correggano le debolezze e rilancino il SSN
Categoria: Comunicati, Governo e Parlamento, Ministero della salute e SSN, Pubblico Impiego - PA
Il Presidente FVM, Aldo Grasselli ha inviato una lettera ai Ministri dell’economia, Pubblica Amministrazione e Salute, Al Presidente della Conferenza delle Regioni, ai Presidenti delle Regioni e agli assessori regionali alla sanità, sollecitandoli intraprendere nuove politiche sanitarie che correggano le debolezze e rilancino il SSN.
Il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta in un recente articolato intervento al congresso degli operatori finanziari Assiom Forex ha dichiarato a chiare lettere che il lavoro deve essere pagato meglio: “Con pressioni inflazionistiche che volgono al ribasso e profitti delle imprese elevati, un qualche recupero del potere d’acquisto dei salari dopo le perdite subite è fisiologico e potrà sostenere i consumi e la ripresa”.
Per FVM l’esortazione non può riguardare solo il lavoro dipendente privato ma invita il Governo a dare risposte alla sofferenza del pubblico impiego e in particolare del settore critico del personale del Servizio sanitario nazionale, di concerto con le Regioni e Province autonome che lo impiegano nelle loro strutture.
“Per il personale della sanità questo significa che i loro contratti, l’ultimo quello dei medici e dei dirigenti sanitari per il triennio 2019-2021 sottoscritto a fine gennaio dopo un decennio di blocco finito nel 2019, sono gravati da una ulteriore perdita di potere d’acquisto.
Non c’è giustificazione alcuna a non trovare risorse accessorie, di integrazione alla rivalutazione basilare dei contratti, per finanziare e aumentare per via legislativa l’indennità di specificità medica e sanitaria dei dirigenti e analogamente del personale del comparto sanità quale riconoscimento del valore che il servizio dato e il mercato ormai le riconoscono.
Perso il SSN in Italia si tornerà al mercato della salute cui fu messo fine nel 1978 con la legge 833, avremo una sanità diversificata in base al reddito, diversificata da regione a regione, da polizza a polizza.
Ma questo, sinché non sarà colpevolmente e scelleratamente modificata anche per quanto concerne il diritto alla salute, è in palese conflitto con l’art. 32 della Costituzione.
Il destino del SSN, un pilastro di equità, solidarietà e giustizia sociale è nelle mani dei destinatari di questa elementare ma ineludibile richiesta” scrive Grasselli.