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Il parere delle regioni slitta al 6 dicembre
Categoria: DEF e Legge Bilancio, Regioni e SSR
Slitta ancora una volta il parere delle Regioni sulla manovra. La decisione è maturata nel corso della Conferenza delle Regioni del 23 novembre che ha preceduto la Conferenza Unificata del pomeriggio dove la legge di bilancio era all'ordine del giorno.
"Le Regioni hanno presentato molti emendamenti alla legge di stabilità che prevede ulteriori tagli per noi insostenibili a partire da quelli sul Fondo sanitario nazionale su cui gravano impegni di spesa non compatibili con i livelli essenziali a cui siamo tenuti", ha spiegato il presidente della Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti. Riguardo agli emendamenti presentati "aspettiamo la valutazione del governo per dare la nostra – ha continuato Toti – I lavori parlamentari slittano, il nostro parere definitivo sarà espresso nella conferenza del 6 dicembre auspicando non ci sia una tendenza ulteriormente punitiva nei confronti delle Regioni".
Gli emendamenti presentati dalle Regioni si concentrano su tre filoni: "sanità, sociale e mantenimento degli equilibri nei bilanci delle Regioni". Lo ha detto l'assessore lombardo all'Economia e coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni Massimo Garavaglia sulle richieste delle Regioni sulla legge di bilancio.
"Settantacinque milioni di trasporto e assistenza handicap sono azzerati – ha continuato – Speriamo in un ravvedimento operoso". Inoltre e' "a rischio circa il 32 per cento dei fondi per il sociale, non l'autosufficienza, i libri di testo, i fondi inquilini morosi. Staremo a vedere, ci sono ipotesi in campo speriamo siano recepite".
Sulla sanità "da una parte c'è il tema personale e quindi un minimo di flessibilità su alcune regole che rendono impossibile organizzare il servizio" e poi "le risorse". "Se si considera il contratto, che e' imprescindibile, vale 1,3 mld di euro e alla luce di questo il Fondo sanitario nazionale si riduce di mezzo miliardo rispetto all'anno in corso – ha concluso Garavaglia – I nuovi Lea non sono ancora operativi perché ancora non sono stati fatti tutti i decreti per renderli erogabili, ma con mezzo miliardo in meno e' fantascienza".