Il ddl di Legge di Bilancio del Governo non contiene soluzioni e aggrava la situazione del personale del Ssn e dell’utenza della sanità pubblica.
Le motivazioni che ci avevano portati a decidere di proclamare sciopero sono ancora più pesanti ora che il maxi emendamento del Governo sembra concedere qualcosa sulle pensioni, ma al solo scopo di far accettare tutti gli altri danni che provocherà.
Avevamo proclamato sciopero nazionale di 24 ore per il 18 dicembre, la Commissione di garanzia ci ha chiesto di revocarlo e ri-proclamarlo in ottemperanza ad alcune procedure formali. Abbiamo provveduto.
La nostra volontà politico sindacale non è cambiata e rimane quindi assolutamente ferma e invariata la volontà di far sentire la nostra voce contro questa Manovra pericolosa e dannosa.
Anche qualora gli emendamenti rimediassero al tentato esproprio previdenziale di tutti i nostri Colleghi, giovani e meno giovani, il Governo non si può ritenere condonato. Sul taglio delle pensioni ribadiamo che l’esproprio non riguarda soltanto i Colleghi più “anziani”, infatti le soluzioni che si stanno profilando riserveranno il peggio proprio ai più giovani e in ogni caso a tutti sarà ridotta la rivalutazione dell’assegno di pensione.
Il TFS (la liquidazione), nonostante la Corte suprema abbia sollecitato il Governo a cambiare la legge, resta sequestrato per almeno due anni prima di poterlo incassare e ovviamente senza recupero dell’inflazione.
Lo sciopero delle Sezioni SIVeMP, SMI, FISMU e FIALS-ADMS di FVM, insieme ad AAROI-EMAC e FASSID, ancora più determinato dei precedenti sarà quindi ri-proclamato per essere effettuato in data 18 dicembre 2023 come avevamo previsto e deliberato.
Affrontare e risolvere i problemi della sanità pubblica, del suo personale e dei cittadini che non hanno una assicurazione o i soldi per la sanità privata sono il nostro impegno, la nostra missione e un valore che non può essere abbandonato a una politica incapace e piegata a interessi mercato.
Resta infatti il sottofinanziamento esiziale per il SSN pubblico e universalistico, non ci sono adeguate risorse per i contratti di lavoro dei professionisti che ne reggono le sorti. Nella legge di bilancio non c’è un barlume di strategia sulla fidelizzazione del personale sanitario, sulla stabilizzazione dei precari, sul riconoscimento extracontrattuale della specificità medico-veterinaria e sanitaria.
Il Governo non riesce nemmeno a sottoscrivere e a rendere esecutivo il contratto la cui preintesa Aran-Sindacati risale ai primi di settembre, giusto per erogare stipendi e arretrati che i lavoratori si sono già guadagnati nel periodo 2019-2021. Per non parlare del prossimo contratto nazionale 2022-2024 di cui il Ministro Zangrillo ha vantato l’anticipo (forse) al 2024, ma per il quale non ci sono adeguati finanziamenti sia rispetto all’inflazione ed ancor più rispetto al valore che il mercato (così amato, ma a corrente alternata) riconosce alle professioni sanitarie.
Il NOSTRO SCIOPERO, in coerenza con la mobilitazione condivisa e articolata con l’InterSindacale, è un dovere a difesa complessiva del valore professionale ed economico del lavoro di TUTTI I COLLEGHI che i nostri sindacati rappresentano e riuniscono!
Dobbiamo impegnarci per uno sciopero unitario e convinto che soltanto con le nostre adesioni massicce e senza sconti potrà dimostrare la nostra determinazione a contrastare le politiche di ridimensionamento del SSN e di sfruttamento del personale medico, veterinario e sanitario.
Le Segreterie Aziendali di FVM sono pregate di diffondere i nostri documenti, sollecitare l’attenzione al grave momento e invitare tutti i dirigenti medici, veterinari e sanitari che si riconoscono nelle ragioni della nostra protesta contro la Legge di bilancio e le politiche di distruzione del SSN ad aderire al nostro sciopero di 24 ore del 18 dicembre 2023.